Nel libro “Medicina macrobiotica”, Michio Kushi descrive i 7 livelli di consapevolezza alimentare. Credo che possano essere molto utili per riflettere sulle nostre abitudini alimentari e sul nostro rapporto con il cibo, di cui spesso siamo poco consapevoli.

Primo livello: Alimentazione meccanica

E’ il livello di nutrizione primaria, quella del bambino nell’utero materno, ma anche quello di chi si alimenta in modo automatico, per soddisfare soltanto la fame, ad esempio seguendo solo degli orari a cui è abituato, senza badare se ha fame, o senza badare più di tanto a ciò che ha nel piatto, o ancora senza assaporare il cibo, mangiando distrattamente, con il solo scopo di “riempirsi la pancia”. Michio Kushi fa l’esempio di chi chi arriva a casa e si precipita al frigorifero senza nemmeno togliersi il cappotto.

Secondo livello: Alimentazione sensoriale

Dopo la nascita i nostri sensi iniziano a svilupparsi e siamo attratti dal cibo in base alla preferenza per i sapori, gli odori, i colori. Questo è il livello di nutrizione della maggior parte delle persone e l’industria alimentare sa sfruttare molto bene questo aspetto. Purtroppo alimentandosi in questo modo si rischia di danneggiare la salute. Pensate bene a cosa date ai vostri bimbi, perchè li influenzerete per tutta la vita!

Terzo livello: Alimentazione sentimentale o emotiva

Un esempio di alimentazione sentimentale è la forte influenza che il cibo dell’infanzia esercita su tutti noi. Michio Kushi cita anche le classiche cene dai parenti, dove accettiamo cibi problematici per non deluderli. Secondo Kushi il 90% delle persone si alimenta seguendo questi primi 3 livelli. Io sono più ottimista, credo che ci stiamo avviando verso un progressivo aumento della consapevolezza, soprattutto in questi anni, quindi voglio pensare che questa percentuale si stia abbassando.

Quarto livello: Alimentazione intellettuale

Questo tipo di alimentazione è basata sulle informazioni nutrizionali e dietetiche divulgate dai vari professionisti in campo medico. E’ l’alimentazione che presta molta attenzione al calcolo delle calorie, alla quantità di vitamine, di sali minerali o di fibre in ogni alimento, o che punta semplicemente a ridurre un valore sanguigno fuori posto o ad eliminare un tipo di alimento a cui si risulta intolleranti. Questo tipo di alimentazione è però molto faticosa e impegnativa e sono poche le persone che resistono ad una gestione del cibo così complessa, per non parlare del fatto che molte teorie dietetiche sono vetuste o dannose. E’ il tipico approccio occidentale che non considera l’individuo nel suo complesso e che non punta al recupero dell’equilibrio, ma all’eliminazione del sintomo.

Quinto livello: Alimentazione sociale

A questo livello cominciamo a renderci conto che le nostre scelte alimentari hanno un certo impatto a livello globale sull’economia e quindi anche sull’alimentazione degli altri esseri umani. Non tutti infatti sono così fortunati da poter comprare il cibo che desiderano. 

Sesto livello: Alimentazione Ideologica

Ci sono diversi tipi di alimentazione ideologica, ad esempio quella derivante dalle religioni, oppure quella derivante da scelte etiche, come quella nei confronti degli animali.  Gli insegnamenti alimentari religiosi sono stati gradualmente dimenticati o ignorati, infatti oggi sono poche le persone appartenenti ad un gruppo religioso, che seguono gli antichi dettami alimentari. E’ invece sempre più diffusa la scelta etica, non solo nei confronti degli animali, ma anche dell’ambiente, stimolando sempre più persone a diventare vegetariane e poi vegane. Il rischio di questo livello di consapevolezza è quello di fermarsi alla scelta etica, senza andare oltre. Sono molti i vegetariani e i vegani a consumare cibi scadenti, industriali e ricchi di zuccheri raffinati. O ad eccedere nel consumo di seitan o di preparati industriali per vegani. E sono molti i vegani a non conoscere l’energia del cibo, cadendo spesso in errori quali l’eccesso di crudo in inverno, l’uso del tofu crudo, l’abuso di bibite zuccherate, di caffè, ecc, che indeboliscono il corpo, esponendoli all’anemia e a fenomeni frequenti di raffreddamento. Quindi non sempre vegano/vegatariano equivale a “salutare”.

Settimo livello: Alimentazione libera

Questo è il livello a cui dovremmo tutti aspirare. Ma si badi, “alimentazione libera” non significa casuale, caotica o dettata dalle voglie del momento, ma estremamente consapevole, che ci permette di scegliere il cibo in armonia con l’ordine dell’universo. In pratica significa conoscere l’energia del cibo, la stagionalità, i propri bisogni, le proprie caratteristiche, ma anche considerare la fascia climatica in cui si vive, il livello di attività fisica svolto, la propria età, il sesso, ecc. Secondo Michio Kushi, l’alimentazione libera consiste nell’adattarsi liberamente al proprio ambiente. Questo livello di consapevolezza richiede flessibilità, conoscenza, intuito. Per questo motivo la macrobiotica non può essere considerata una “dieta” o un regime rigido e privativo, perchè, se ben compresa e ben applicata, ci regala la libertà di scelta, ogni giorno ad ogni pasto. Una libertà guidata però dalla consapevolezza e dalla conoscenza di sé e dell’ordine universale. A questo livello di consapevolezza si sviluppa anche il senso di Giustizia. Cominciamo quindi a renderci conto che le nostre scelte alimentari possono essere profondamente ingiuste nei confronti degli animali, del pianeta e di altri esseri umani.

E tu, a che livello di consapevolezza sei arrivato? 🙂

Trovi qui il libro Medicina Macrobiotica:

Medicina Macrobiotica

Voto medio su 3 recensioni: Da non perdere

 

6 Comments

  • Pubblicato 12 Febbraio 2015 11:33 Germana Accorsi 0Likes

    Sono presuntuosa, direi che dopo essere partita tra il 3° livello e il 6°, grazie ad un fortunato incontro con la Microbiotica, penso di essere approdata al 7°. Per fortuna perché alla mia età (75) è il caso di accelerare le scelte.
    Buona giornata cara Dealma.

    Però in un cassetto segreto continuo a tenere delle belle stecche di cioccolata, si con un alto contenuto di cacao, però è un peccato da cui non riesco a staccarmi…

    • Pubblicato 13 Febbraio 2015 10:19 Dealma Franceschetti 0Likes

      Brava Germana, mi piace il tuo spirito di crescita continua, lo condivido, non si finisce mai di imparare e di migliorarsi. 🙂

  • Pubblicato 11 Febbraio 2015 14:59 Ettore Paratico 0Likes

    Molto interessante!
    Questo tuo articolo mi ha fatto parecchio riflettere!
    Quello che noi pensiamo essere giusto, in realtà, giusto non è. E’ solo un nostro automatismo che ci costringe a ripetere e a fare le stesse scelte. Ci costringe a vedere in automatico solo in una direzione.
    Per arrivare ad essere liberi, occorre arrivare ad essere consapevoli. E questo non è gratuito. Occorre pensarlo, agirlo e sperimentarlo. La libertà è una conquista.
    Grazie

    • Pubblicato 11 Febbraio 2015 15:57 Dealma Franceschetti 0Likes

      Bravo Ettore, la libertà è una conquista! Condivido in pieno. Ed è una conquista che si fa ogni giorno, ogni momento. Grazie del tuo prezioso commento. 🙂

  • Pubblicato 11 Febbraio 2015 10:21 Sara 0Likes

    Oscillo fra il non togliermi neanche il cappotto e il settimo livello, ma fortunatamente in frigo e in dispensa ormai trovo solo cose buone e sane… grazie a te!

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