L’abbinamento del cavolo nero al fungo shitake è particolarmente utile per lavorare sul fegato.

Lo shitake rilassa il fegato contratto da troppo cibo animale e troppi prodotti da forno, ma lo aiuta anche a liberarsi dei grassi.

Il cavolo nero, essendo classificato energeticamente come “foglia verde” (perchè si sviluppa verso l’alto), aiuta lo shitake ad indirizzarsi sul fegato.

Tutte le “foglie verdi” mirano sul fegato. 🙂

Quindi questo piatto non è solo buonissimo (perchè non dimentichiamo che lo shitake non è solo un fungo curativo, ma è anche buonissimo!), ma è anche “curativo” sul fegato.

Ingredienti

Per due persone:

  • 250-300 g di riso integrale cotto q.b. (qui la procedura per a cottura)
  • 150 g di cavolo nero mondato
  • 40-50 g di shitake freschi (oppure 2-3 shitake secchi)
  • 1 cucchiaio di olio evo o di sesamo
  • 1-2 cucchiaio di salsa di soia (shoyu o tamari)

Taglia il cavolo nero sottile e fallo saltare in padella con l’olio.

Aggiungi poca acqua e lascia stufare coperto per circa 10 minuti.

Affetta gli shitake freschi. Se usi quelli secchi devi prima ammollarli in acqua tiepida finchè sono morbidi.

Aggiungi i funghi in padella e lo shoyu e cuoci ancora qualche minuto. Se usi gli shitake secchi devi cuocere un po’ di più.

Unisci il riso ed è pronto!

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5 Comments

  • Pubblicato 23 Novembre 2018 16:26 Luisa 0Likes

    Grazie! Buon fine settimana

  • Pubblicato 23 Novembre 2018 15:26 Luisa 0Likes

    Ciao Dealma, a proposito di riso volevo chiederti la differenza di utilizzo fra la varietà Rosa Marchetti ed il Baldo.
    Sono da preferire le confezioni sottovuoto per evitare la germinazione o vanno bene anche i classici sacchetti? Volevo fare una piccola scorta per l’inverno…
    Grazie

    • Pubblicato 23 Novembre 2018 15:56 Dealma Franceschetti 0Likes

      Ciao Luisa, che io sappia il Rosa Marchetti è una varietà recuperata, più antica del Baldo, ma non vorrei dire stupidaggini…non sono un’esperta in questo campo. Io uso entrambi. Per ciò che riguarda il sottovuoto o il sacchetto classico….mah…non ti saprei dire. Con il sottovuoto sei più tranquilla, ma il riso integrale si conserva molto bene se è al riparo dalle camole. 🙂

  • Pubblicato 2 Febbraio 2018 15:39 ALESSIA 0Likes

    Ciao Dealma, la ricetta è veramente buonissima, complimenti !!!
    E’ possibile che il riso integrale sia più difficile da digerire rispetto al riso brillato? Io ho sempre questa impressione … forse perché è da poco che ne faccio uso? Hai degli accorgimenti da consigliarmi per renderlo più digeribile?
    Una curiosità: la cucina macrobiotica fa uso delle castagne? Sono yin o yang?
    Grazie mille !!!!
    Sei bravissima !!!
    A presto.
    Alessia

    • Pubblicato 2 Febbraio 2018 20:19 Dealma Franceschetti 0Likes

      Ciao Alessia, è possibile che dipenda dal fatto che lo mangi da poco, certo. Dovresti masticarlo molto bene, almeno 30 volte ogni boccone. Inoltre per renderlo più digeribile pupi ammollarlo per 6-8 ore. Le castagne direi che possono essere considerate yin, ma tieni presente che yin e yang non sono categorie assolute, ma relative. Ad esempio posso dire che una castagna è yin rispetto ad un uovo, che sarà yang, ma è yang rispetto ad una banana, che sarà yin rispetto alla castagna, perchè tropicale, ha tanto fruttosio, ecc. 🙂

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