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Cosa succede durante il percorso di cambiamento alimentare?

Il nostro corpo possiede grandi capacità rigenerative che sono rallentate o bloccate dagli eccessi alimentari, da uno stile di vita frenetico e sregolato e dall’uso di sostanze nocive (fumo, alcol, ecc).

Cosa succede quando ripuliamo l’alimentazione dai cibi e dalle sostanze che bloccano e rallentano le funzioni del nostro corpo e la sua capacità di disintossicazione e guarigione?

Il corpo inizia ad eliminare per potersi poi guarire.
Quando vogliamo ristrutturare una casa, la prima operazione da fare è buttare le macerie e fare pulizia. Solo dopo potremo iniziare a riparare i muri, il tetto, ecc.
Il nostro corpo lavora esattamente nello stesso modo. Quando lo mettiamo nelle condizioni di fare il suo lavoro liberamente, la prima cosa che fa è pulire. Pulire significa buttare fuori, eliminare gli eccessi e le tossine, accumulati in anni di alimentazione sregolata o eccessiva.
E’ importante sapere tutto questo perché quando il corpo inizia a ripulirsi, possono comparire dei sintomi di eliminazione come: raffreddore, mal di testa, eruzioni cutanee, diarrea, prurito, ecc.
Questi sintomi vanno accolti positivamente e interpretati come l’inizio delle “pulizie di primavera” e quindi l’inizio del cambiamento. Questi sintomi solitamente spariscono spontaneamente nell’arco di 3-4 giorni. Se persistono, può essere utile consultare comunque il proprio medico. Non sempre compaiono sintomi di eliminazione. Questo dipende da vari fattori: dal livello di intossicazione, dalla quantità di farmaci assunti nella nostra vita, ma anche dal tipo di cambiamento alimentare che abbiamo deciso di adottare.

Un cambiamento repentino stimola in modo più deciso il corpo ad eliminare ed è più rapido. Un cambiamento più lento, permette di non avvertire grossi “scossoni”, ma richiede più tempo.

La scelta di un percorso rapido o lento è soggettiva. Dipende soprattutto dalla presenza o meno di malattie gravi. Solitamente, chi ha un grave problema di salute, è più motivato e disposto a sopportare qualche fastidio, rispetto a chi ha solo qualche problemino. Inoltre vorrà accorciare i tempi il più possibile, in modo da ridurre i danni al minimo e aumentare la possibilità di recupero totale.

In caso di forte debilitazione fisica, però, non è consigliabile scegliere un percorso rapido, perché il corpo potrebbe non essere in grado di sopportare il brusco cambiamento e non avere le energie sufficienti per la fase di eliminazione. In questo caso è essenziale proseguire per gradi, per dare al corpo, il tempo di recuperare le energie.

Il percorso di disintossicazione può durare anche 6 mesi. Dopo questo periodo il corpo inizia i lavori di riparazione più profondi. Fortunatamente però, i benefici si avvertono molto prima, già dopo 7-10 giorni.

Ogni 10 giorni il nostro sangue è completamente rinnovato e cominceremo a sentire i benefici dei cambiamenti. Solitamente il primo effetto percepito è la leggerezza, fisica e mentale. C’è poi un miglioramento della funzione digestiva e intestinale. Anche il sonno beneficia del cambiamento. Dopo 2-3 mesi, cominciano a comparire i risultati anche sugli esami del sangue.

Il recupero dell’equilibrio avviene più o meno rapidamente, a seconda della gravità del problema. Per problemi leggeri bastano pochi mesi, invece per problemi più seri possono essere necessari alcuni anni. Una volta riequilibrato il corpo, è possibile allargare la dieta e permettersi qualche “sgarro” qua e là, senza problemi. E’ importante però non cadere nell’errore di tornare all’alimentazione precedente, altrimenti torneranno anche i problemi. Mantenere una base alimentare composta di cereali integrali in chicco, verdure e legumi è garanzia di salute e longevità. Gli alimenti problematici come il cibo animale, gli zuccheri raffinati, le farine, ecc, andrebbero consumati solo occasionalmente, in modo da non alterare l’equilibrio raggiunto.

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