Bevanda ai fiori di sambuco

Con questo caldo improvviso estivo viene il desiderio di bevande rinfrescanti.

Ho sperimentato una bevanda dolce al sambuco, facilissima da preparare.

Devi solo raccogliere i fiori di sambuco che in questa stagione si trovano un po’ ovunque nella campagne.

Raccoglilo al mattino, in zone non troppo vicine alle strade.

Una volta raccolti scrollali delicatamente per allontanare gli insetti che probabilmente si nascondo tra i fiorellini. Solitamente non si lavano.

Il sambuco è anti infiammatorio, diuretico, favorisce la sudorazione ed è un blando analgesico. E’ una pianta con una lunghissima storia di uso terapeutico ed era considerata persino una pianta magica.

Il sambuco è facilmente riconoscibile, ma se non sei abituato è meglio fare prima una breve ricerca sul web per capire la differenza con l’Ebbio, il suo “sosia” velenoso.

La principale differenza che salta agli occhi è la dimensione della pianta. Il sambuco è una pianta che può raggiungere diversi metri di altezza (fino a 7-8 metri). L’Ebbio invece è un arbusto che può crescere fino ai 150 cm.

I fiori sono simili, ma la differenza è chiara: i fiori del sambuco sono bianchi e gialli, mentre quelli dell’ebbio sono bianchi e rosa. I fiori di sambuco sono molto piccoli, quelli dell’ebbio sono più grandi. E poi usiamo il nostro naso! Il profumo dei fiori di sambuco è inconfondibile. 🙂

Fiori di Sambuco

Fiori di Ebbio

Ingredienti

4-5 grappoli di fiori freschi di sambuco
1 litro d’acqua
1 cucchiaio di malto di riso
1 cucchiaio di succo di limone

Dopo aver verificato che non ci siano insetti nei grappoli, taglia i gambi e metti le infiorescenze in una bottiglia o una brocca con un litro di acqua.

Aggiungi il limone e il malto, mescola e lascia in infusione per alcune ore, anche per 24 ore.

Filtra e conserva in frigorifero per qualche giorno.

Puoi usare i fiori di sambuco freschi anche in cucina, aggiungendoli semplicemente ai tuoi piatti, oppure per preparare pancake o ancora puoi farli fritti in pastella, come in questa ricetta.

Se li fai seccare potrai usarli anche per tisane utili soprattutto durante l’inverno, per tosse, influenza e febbre.

Lasciali seccare all’ombra oppure usa un essiccatore, se ce l’hai in casa. Poi conservali in un vasetto ben chiuso.

Per tutto il mese di maggio, gli essiccatori Tauro sono in sconto! Io ho questo e mi trovo molto bene.

Curiosità:

Nell libro “Florario” di Alfredo Cattabiani, si legge:

“Panacea era ed è considerato il sambuco nella medicina tradizionale. In quella tirolese lo si è chiamato “farmacia degli dei”. Sette volte il contadino s’inchinava davanti all’albero perché sette sono i doni che si ricavano dai germogli, dai fiori, dalle foglie, dalle bacche, dal midollo, dalla corteccia e dalle radici del sambuco. Dai germogli si ottiene un decotto che calma le nevralgie; gli impacchi di foglie curano le malattie della pelle; con i fiori si fa un tè depurativo e dalle bacche si ottiene uno sciroppo contro le infiammazioni dei bronchi e dei polmoni. Quanto alla corteccia, è emetica o lassativa a seconda della quantità usata: fresca cura il glaucoma ponendola sugli occhi. La radice, pestata e bollita, è un ottimo decotto e impacco contro la gotta e le malattie del ricambio. Infine dal midollo si ricava una pappa usata, con farina e miele, per lenire il dolore delle lussazioni.”

Per imparare a riconoscere le piante selvatiche commestibili: