Il tofu fatto in casa è decisamente più buono e morbido rispetto a quello industriale, ma richiede un po’ di lavoro e purtroppo la resa è modesta.

Questa è l’unica pecca dell’autoproduzione del tofu: ne otteniamo davvero poco rispetto al lavoro che richiede.

Non è difficile, ma serve un po’ di tempo.

Vale comunque la pena di provare almeno una volta, per togliersi la soddisfazione per lo meno.

Con 500 g di soia gialla, si ottengono circa 230-250 g di tofu.

Ingredienti

  • 500 g di soia gialla (rigorosamente bio!)
  • 4 litri d’acqua
  • 20-25 g di nigari oppure il succo di 1 limone

Metti in ammollo la soia per una notte oppure per una giornata.

Butta l’acqua (puoi recuperarla per le piante) e frulla la soia ammollata con 1 litro d’acqua, per ottenere una purea. Non importa se non è liscia come un purè e se ci sono i pezzettini, va bene lo stesso.

Io metto la soia ammollata in una grossa pentola, aggiungo l’acqua e frullo con un frullatore ad immersione.

In una grossa pentola che contenga almeno 5 litri, porta a bollore 3 litri d’acqua e versarvi la soia frullata.

Cuoci per 2-3 minuti da quando riprende il bollore.

Togli la schiuma in superficie con una schiumarola.

Ora devi filtrare il tutto per ottenere il latte di soia.

Io uso uno scolapasta appoggiato sopra una grossa pentola (che raccoglierà il latte filtrato).

Dentro allo scolapasta metto un fazzoletto di stoffa (lavato con detersivi ecologici!). In alternativa va bene una grossa garza.

Non verso il contenuto della pentola in un colpo, ma inizio a mettere nello scolapasta solo il latte in superficie, usando un mestolo.

In questo modo sarà più facile filtrare il grosso del latte senza intasare subito il fazzoletto con la purea.

Una volta versata nello scolapasta la maggior parte del latte, verso metà della purea e strizzo il fazzoletto.

Non lo strizzo con le mani perchè è bollente. Lo schiaccio con il mestolo o con un cucchiaio.

Una volta strizzata bene la purea la tolgo dal fazzoletto, lo rimetto nello scolapasta e metto il resto della purea e strizzo di nuovo.

A questo punto abbiamo ottenuto il latte di soia e la purea strizzata, detta okara, che nel caso della soia è meglio buttare.

Purtroppo sul web e su tanti libri si trova l’indicazione di riutilizzarla, ad esempio per fare i biscotti, il pane, ecc., ma l’okara è la parte indigesta della soia, che togliamo apposta per produrre il tofu, quindi non ha senso riutilizzarla.

Invece se preparassimo il latte di mandorle o un latte di cereali, allora avrebbe senso riutilizzarla.

Quando faccio il latte di mandorle, uso l’okara per fare una sorta di formaggio, trovi qui la ricetta.

Torniamo alla preparazione del tofu: metti sul fuoco la pentola con il latte di soia e fai cuocere dal bollore per circa 10 minuti.

Nel frattempo prepara il nigari oppure il succo di limone.

Se usi il nigari: sciogli il nigari in mezza tazza d’acqua.

Se usi il limone: spremi il limone per estrarne il succo.

Il nigari è cloruro di magnesio, che si usa tradizionalmente in Asia per fare il tofu, ma viene bene anche con il limone.

Trascorsi i 10 minuti di cottura, versa lentamente il nigari (o il limone) nel latte, mescolando piano. Si formeranno subito i fiocchi di tofu.

Spegni e lascia riposare 5 minuti.

Con una schiumarola raccogli i fiocchi e trasferiscili in una fuscella (è un contenitore bucherellato) oppure in uno stampino da tofu.

Ora è necessario far compattare il tofu facendogli perdere l’eccesso di acqua. Io gli appoggio sopra un vasetto di vetro pieno d’acqua (così è un po’ più pesante), della dimensione giusta per entrare nella fuscella.

Se hai lo stampino da tofu, c’è il suo pestello su cui puoi poggiare un piccolo peso.

Non esagerare con il peso altrimenti il tofu uscirà in parte dai forellini.

Lascialo così per almeno 10 minuti. A questo punto il tofu è pronto per essere trasferito in una ciotola piena d’acqua fredda per una decina di minuti per perdere il nigari (che è amaro).

Cambia l’acqua una volta e lascialo riposare ancora 10-15 minuti.

Butta l’acqua ed è pronto per essere cucinato oppure conservato in frigo per 3-4 giorni in acqua salata.

 

Versione alle erbe: se lo desideri puoi aromatizzare il tofu con salvia, rosmarino, erba cipollina, ma anche curry, curcuma e tutto quello che ti piace. Una volta ho aggiunto persino le alghe!

Se vuoi aromatizzarlo dovrai aggiungere gli ingredienti preferiti al momento di raccogliere i fiocchi.

Trasferisci i fiocchi in una ciotola così puoi mescolarvi gli ingredienti aggiuntivi. Poi metti il tutto nella fustella o nelle stampo.

Se non hai idee per cucinare il tofu, cerca sul blog! Troverai tantissime ricette.

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2 Comments

  • Pubblicato 19 Giugno 2022 15:11 Barbara 0Likes

    Dealma che bella ricetta, mio figlio non ha mai mangiato formaggi perché allergico al latte, ma non vorrei fargli mangiare il tofu con la soia gialla, perché potrebbe essere allergico. È allergico a lenticchie, fagioli, fave, mandorle e frutta secca. Tra i legumi non ha allergia solo ai fagioli dell’occhio , azuki e ceci. Secondo te potrei usare uno di questi tre legumi per ottenere qualcosa di simile? Grazie ☺️

    • Pubblicato 20 Giugno 2022 09:49 Dealma Franceschetti 0Likes

      Ciao Barbara, non ho esperienza di tofu con altri legumi, quindi non so risponderti. L’unico modo è provare. 🙂

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