Queste chips di cavolo nero sono un’ottima alternativa alle patatine fritte confezionate, quelle nei sacchetti.
Sono perfette per uno snack croccante, ma anche come antipasto o per aggiungere una nota croccantina ad un piatto. Ad esempio puoi sbriciolare una foglia su una vellutata di verdure o di legumi.
Ingredienti
- 10 foglie di cavolo nero
- 2-3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaino di shoyu o tamari
Scegli le foglie più tenere e lavale bene. E’ importante asciugarle tamponandole con un canovaccio.
Alcune foglie hanno la vena centrale molto dura, quindi conviene eliminarla con un coltello.
Prepara una teglia con della carta forno. Disponi le foglie e prepara una miscela di olio e shoyu.
Spennella tutte le foglie, su entrambi i lati, con l’emulsione e inforna a 160° per circa 15-20 minuti, finchè le foglie diventano croccanti, ma senza bruciare.
E’ meglio girarle a metà cottura. Se usi un forno ventilato attenzione a non bruciarle! Potrebbe volerci meno tempo, quindi non perderle d’occhio.
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9 Commento
Ciao Dealma. Hanno un profumo che inebria. Alla fine devono risultare asciutte o bagnate?
Devono diventare croccanti, ma lo diventano solo una volta tolte dal forno e raffreddate. 🙂
Ciao dealma! Che ne dici con le foglie di salvia? In macrobiotica viene usata? Grazie mille
Lu
Che bella idea! Da provare! Gli aromi si usano spesso nella cucina macrobiotica. Sperimenta! 🙂
Ciao Dealma, vorrei chiederti se è possibile sostituire il cavolo nero con un altro ortaggio. Qui dove abito io nn lo trovo da nessuna parte. 🙁
Melita.
Ciao Melita, certo, puoi usare altre foglie verdi come verza, insalata, oppure verdure tagliate sottili con il pelapatate come la zucca o la zucchina. 🙂
Ok grazie.
Simpatica questa ricetta ma una semplice domanda forse da principiante ..perché non farla con le patate?!
Grazie mille , ti seguo sempre sia virtualmente che praticamente !
Ciao Vilma, l’idea è quella di godersi qualcosa di simile alle patate croccanti, ma poterle evitare sostituendole con altre verdure. Perchè? Perchè le patate sono solanacee, quindi presentano delle problematiche, soprattutto per un uso frequente. Ad esempio contengono solanina (anche se si riduce con la cottura), sembra che interferiscano con il metabolismo del calcio, peggiorano i dolori articolari e sono molto yin.