“Io definisco l’abilità di scegliere o di giudicare, ciò che ci porta alla Gioia Eterna, al Giudizio Supremo, alla Saggezza.
Il giudizio ha sette stadi; quello che ci fa scegliere il piacere temporaneo appartiene agli stadi più bassi.
Dunque, per vivere una vita gioiosa, facendo solo ciò che ci piace fare, noi abbiamo bisogno di possedere un giudizio più alto, se non il Giudizio Supremo.”
Queste sono le parole di Georges Ohsawa a proposito dei 7 livelli di giudizio o di consapevolezza (detti anche “le 7 tappe del giudizio”), che possono aiutarci nel nostro viaggio sulla via macrobiotica, per aiutarci a riflettere sulle nostre abitudini alimentari e sul nostro rapporto con il cibo, di cui spesso siamo poco consapevoli.
Secondo Ohsawa, la causa principale delle nostre difficoltà e infelicità, dipende dall’utilizzo del più basso grado di giudizio, che dipende da una condizione indebolita del nostro corpo.
Ohsawa ha individuato 7 tappe dell’evoluzione dello spirito umano, che vanno di pari passo con lo sviluppo dall’infanzia all’età matura e che definisce come “I 7 livelli di giudizio o le 7 tappe del giudizio”.
Con la parola “giudizio”, Ohsawa non si riferisce alla condanna o al giudicare gli altri, ma alla capacità di valutare, di decidere e ad uno stato di coscienza, di consapevolezza.
Secondo Ohsawa, per evolverci e arrivare alla vera felicità e libertà, superando il dualismo, dobbiamo attraversare 7 tappe di consapevolezza , 7 stati di coscienza (di giudizio), dai più bassi e primordiali, ai più alti ed evoluti.
Va specificato che questa crescita attraverso le varie tappe non significa superare una tappa o livello, abbandonarlo e accedere al successivo.
Ogni livello è sempre presente nella nostra vita, in misura maggiore o minore.
La differenza è la consapevolezza di questi livelli, il lavoro che facciamo per andare oltre.
Una volta sperimentati anche gli stadi più alti, possiamo scegliere liberamente e consapevolmente quanto tempo stare in uno stadio o un altro.
Più tempo stiamo nei livelli più bassi e più siamo schiavi dei desideri e vittime delle mode o dell’industria.
Più tempo riusciamo a stare nei livelli più alti e più saremo liberi e felici.
L’invito della macrobiotica è quello di cercare di vivere più spesso possibile utilizzando i livelli più alti di giudizio.
Ma quelli bassi saranno sempre presenti, sta a noi ridurre il tempo in cui utilizziamo questi livelli più bassi.
La macrobiotica velocizza il raggiungimento dei livelli di giudizio più alti.
Ohsawa descrive questi 7 livelli in diversi suoi libri, come ad esempio in “La macrobiotica e a sua filosofia” (purtroppo fuori catalogo, io l’ho trovato nei libri usati).
Molti suoi allievi ne parlano nei loro libri, ad esempio Michio Kushi nel libro “Medicina macrobiotica”.
Ne parla anche Bruno Sangiovanni nel bellissimo libro “Macrobiotica. La via dimenticata per la salute e la felicità”.
Qui trovi invece una mia video lezione sui 7 livelli di consapevolezza.
Vediamoli uno per uno:
Primo livello: giudizio meccanico (alimentazione meccanica)
E’ il livello di nutrizione primaria, quella del bambino nell’utero materno, ma anche quello di chi si alimenta in modo automatico, per soddisfare soltanto la fame, ad esempio seguendo solo degli orari a cui è abituato, senza badare se ha fame, o senza badare più di tanto a ciò che ha nel piatto, o ancora senza assaporare il cibo, mangiando distrattamente, con il solo scopo di “riempirsi la pancia”.
Secondo livello: giudizio sensoriale (o alimentazione sensoriale)
Dopo la nascita i nostri sensi iniziano a svilupparsi e siamo attratti dal cibo in base alla preferenza per i sapori, gli odori, i colori.
Questo è il livello di nutrizione della maggior parte delle persone, spinto dalla sola ricerca del piacere e l’industria alimentare sa sfruttare molto bene questo aspetto.
Purtroppo alimentandosi in questo modo si rischia di danneggiare la salute.
Pensate bene a cosa date ai vostri bimbi, perchè li influenzerete per tutta la vita!
Terzo livello: giudizio sentimentale (o alimentazione sentimentale o emotiva)
A questo livello siamo fortemente influenzati dalle emozioni e siamo vittime di un attaccamento emotivo, ad esempio “non posso proprio rinunciare a questo cibo”.
Oppure sia influenzati dal cibo dell0nfanzia, dalle tradizioni famigliari o culturali con cui siamo cresciuti.
La maggior parte delle persone si alimenta seguendo questi primi 3 livelli.
Quarto livello: giudizio intellettuale (o alimentazione intellettuale)
Questo livello di giudizio riguarda il desiderio di comprendere il mondo e il suo funzionamento, quindi anche quello del cibo.
E’ lo studio analitico, scientifico, iperspecializzato, che perde di vista la visione globale.
E’ il livello di giudizio della scienza, anche della scienza della nutrizione.
A questo livello di giudizio troviamo quelle persone che danno credito solo al metodo scientifico e pensano che la visione scientifica sia l’unica verità possibile, ignorando o negando l’evidenza empirica e ignorando millenni di cultura alimentare di tutti i popoli della Terra.
Questo tipo di approccio al cibo crea anche la dipendenza dall’esperto, limitando lo sviluppo di livelli di giudizio più alti.
Quinto livello: giudizio sociale (o alimentazione sociale)
A questo livello cominciamo a renderci conto che le nostre scelte alimentari hanno un certo impatto a livello globale sull’economia e quindi anche sull’alimentazione degli altri esseri umani e sull’ambiente.
Nascono così realtà come il “Mercato equo e solidale”, nasce l’attenzione all’ambiente rispetto alle nostre scelte alimentari.
Sesto livello: giudizio ideologico o filosofico (o alimentazione ideologica)
Questo livello di giudizio ci guida attraverso una certa idea o un ideale o una convinzione.
Ci sono diversi tipi di alimentazione ideologica, ad esempio quella derivante dalle religioni, oppure quella derivante da scelte etiche, come quella nei confronti degli animali.
Gli insegnamenti alimentari religiosi sono stati gradualmente dimenticati o ignorati, infatti oggi sono poche le persone appartenenti ad un gruppo religioso, che seguono gli antichi dettami alimentari.
E’ invece sempre più diffusa la scelta etica, non solo nei confronti degli animali, ma anche dell’ambiente, stimolando sempre più persone a diventare vegetariane e poi vegane.
Il rischio di questo livello di consapevolezza è quello di fermarsi alla scelta etica, senza andare oltre.
Sono molti i vegetariani e i vegani a consumare cibi scadenti, industriali e ricchi di zuccheri raffinati o ad eccedere nel consumo di seitan o di preparati industriali per vegani.
Sono molti i vegani a non conoscere l’energia del cibo, cadendo spesso in errori quali l’eccesso di crudo in inverno, l’uso del tofu crudo, l’abuso di bibite zuccherate, di caffè, ecc, che indeboliscono il corpo, esponendoli all’anemia e a fenomeni frequenti di raffreddamento.
Quindi non sempre vegano/vegatariano equivale a “salutare”.
Settimo livello: giudizio supremo (o alimentazione libera)
A questo livello di giudizio si arriva al superamento del dualismo.
Questo permette di andare oltre il concetto di bene/male e di giusto/sbagliato.
Il giudizio supremo è la capacità di scegliere liberamente e correttamente il cibo (e qualunque altra cosa nella nostra vita) per il nostro massimo bene, guidati dalla consapevolezza e dall’intuito.
E’ la scelta guidata dal Principio unico yin-yang, dall’ascolto e osservazione del corpo e dall’intuito.
Raggiunto questo livello i muoviamo liberamente attraverso gli altri livelli di consapevolezza, che non spariscono dalla nostra vita, ma sappiamo governarli, senza farci governare da loro.
E’ bene chiarire il significato di “alimentazione libera” che non significa casuale, caotica o dettata dalle voglie del momento, ma estremamente consapevole, che ci permette di scegliere il cibo in armonia con l’ordine dell’universo.
In pratica significa adattarsi liberamente al proprio ambiente, attraverso la conoscenza di yin-yang.
Questo livello di consapevolezza richiede flessibilità, conoscenza, intuito.
Per questo motivo la macrobiotica non può essere considerata una “dieta” o un regime rigido e privativo, perchè, se ben compresa e ben applicata, ci regala la libertà di scelta, ogni giorno ad ogni pasto.
Una libertà guidata però dalla consapevolezza e dalla conoscenza di sé e dell’ordine universale.
E tu, a che livello di consapevolezza sei arrivato?
Trovi qui alcuni libri che ho citato:
Il Metodo Originale di George Ohsawa
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6 Commento
Sono presuntuosa, direi che dopo essere partita tra il 3° livello e il 6°, grazie ad un fortunato incontro con la Microbiotica, penso di essere approdata al 7°. Per fortuna perché alla mia età (75) è il caso di accelerare le scelte.
Buona giornata cara Dealma.
Però in un cassetto segreto continuo a tenere delle belle stecche di cioccolata, si con un alto contenuto di cacao, però è un peccato da cui non riesco a staccarmi…
Brava Germana, mi piace il tuo spirito di crescita continua, lo condivido, non si finisce mai di imparare e di migliorarsi. 🙂
Molto interessante!
Questo tuo articolo mi ha fatto parecchio riflettere!
Quello che noi pensiamo essere giusto, in realtà, giusto non è. E’ solo un nostro automatismo che ci costringe a ripetere e a fare le stesse scelte. Ci costringe a vedere in automatico solo in una direzione.
Per arrivare ad essere liberi, occorre arrivare ad essere consapevoli. E questo non è gratuito. Occorre pensarlo, agirlo e sperimentarlo. La libertà è una conquista.
Grazie
Bravo Ettore, la libertà è una conquista! Condivido in pieno. Ed è una conquista che si fa ogni giorno, ogni momento. Grazie del tuo prezioso commento. 🙂
Oscillo fra il non togliermi neanche il cappotto e il settimo livello, ma fortunatamente in frigo e in dispensa ormai trovo solo cose buone e sane… grazie a te!
In effetti anch’io Sara! Ecco perchè è importante avere in casa solo cose sane! Brava! 🙂