E si, sei tanto buono caro seitan, ma…bisogna consumarti con attenzione!
Il seitan è un concentrato di glutine di frumento. Il glutine è una delle quattro proteine contenute nel frumento, quindi il seitan è un concentrato di proteine vegetali (18%) e di pochissimi grassi (1,5%).
Il seitan è consumato da secoli in Cina, Corea, Giappone, Russia e in gran parte dell’estremo Oriente. In America venne introdotto circa sessant’anni fa dai Mormoni e dagli Avventisti del Settimo Giorno, che furono tra i primi a inserirlo nella loro dieta.
Si ottiene impastando acqua e farina Manitoba (particolarmente ricca di glutine). Il panetto ottenuto viene lavato con acqua calda e fredda e cotto in un brodo insaporito con salsa di soia, alga kombu, zenzero e altro.
Per il suo aspetto e la sua consistenza simile alla carne, viene usato nelle diete vegetariane o quando è necessario ridurre il consumo di carne, di colesterolo o di grassi saturi. Non è però un alimento completo, mancano alcuni amminoacidi essenziali e non è adatto agli intolleranti al glutine e ai celiaci.
Troppo glutine può creare difficoltà all’organismo, soprattutto all’intestino e alla tiroide; non va quindi usato regolarmente, ma saltuariamente. Consiglio di utilizzarlo più che altro quando si abbandona la carne, durante questo periodo di passaggio sicuramente non facile.
Per chi è vegetariano, vegano o macrobiotico, consiglio di considerarlo un cibo per le occasioni speciali. Come fonte di proteine è’ preferibile usare il tofu e il tempeh.
Il seitan si presta per numerose preparazioni, dal ragù, alle scaloppine, alle insalate.
Basta un po’ di fantasia!
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