Da un po’ di tempo troviamo sul mercato vegano un prodotto particolare, la Mozzarisella. Dato che molti di voi mi hanno chiesto cosa ne penso, ho deciso di provarla e capire se può essere interessante introdurla nell’arsenale degli ingredienti vegani e magari anche macrobiotici.
Questi gli ingredienti: BioSuRise (acqua, riso integrale germogliato, sale, aceto di mele), acqua, olio di cocco, succo di limone, agar agar, gomma arabica, gomma di xantan, farina di semi di carrube, curcuma, aroma naturale.
I macrobiotici “duri e puri” la casseranno senza appello per la presenza di ingredienti “borderline” come la gomma di xantan, la gomma arabica e l’olio di cocco.
L’olio di cocco è un olio utilizzato da milioni di persone nelle zone tropicali, quindi è molto yin. Questa energia raffreddante così marcata non lo rende adatto ai climi temperati, soprattutto in inverno, ma dipende sempre dalla frequenza del consumo.
E’ anche ricco di grassi saturi, ben l’87% , quindi non è adatto all’interno di un’alimentazione che prevede già altri cibi ricchi grassi saturi come quelli animali.
In generale tutti gli oli tropicali (cocco, palma) hanno questi problemi.
La gomma di xantano (E415) è un additivo alimentare derivato dalla fermentazione di glucosio o saccarosio ad opera di batteri e viene utilizzato come collante, soprattutto al posto del glutine. Dicono sia innocuo, però in quantità eccessiva disturba l’intestino.
La gomma arabica (E414) è un essudato delle acacie sub-sahariane, come tentativo di riparazione di tagli o lacerazioni. Viene utilizzata come stabilizzante.
Il mio consiglio è di utilizzarla molto di rado, se non mai. La consiglierei magari a chi sta affrontando il difficile passaggio da vegetariano a vegano e sente molto la mancanza del formaggio, ma per tutti gli altri….ne farei a meno. Io di certo non la acquisterò più.
Pregi e difetti
I pregi: è sicuramente utile per chi ha bisogno di un aiuto per abbandonare i formaggi o per chi sente davvero tanto la mancanza del formaggio sulla piazza. 😉
I difetti: è un prodotto industriale, molto elaborato, quindi energeticamente molto debole. E’ molto yin e un po’ pesante da digerire.
Ingredienti
- 1 broccolo
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 1 spicchio d’aglio (facoltativo)
- 1 cucchiaio di tamari
- 70 g di mozzarisella
Ho voluto provare la mozzarisella nel modo più semplice possibile, con delle verdure passate al forno.
Taglia il broccolo in cimette piccole. Pulisci il gambo dalla parte esterna più fibrosa e taglialo a cubetti. Metti tutto in padella con l’aglio tritato e l’olio e fai saltare qualche minuto. Aggiungi il tamari e prosegui nella cottura finchè il broccolo è al dente. Trasferiscilo in una teglia e aggiungi la mozzarisella a fettine. Inforna per 15 minuti a 180°.
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40 Commento
Ciao Dealma, volevo darti un parere sulla mozzarisella. L’ho acquistata qualche tempo in un noto supermercato biologico. E’ assolutamente immangiabile. Sa di riso lesso stantio. Forse in fondo, in fondo, preferisco la vera mozzarella di bufala che assaggio raramente qualche volta. Non mi mi disturba anche se sono intollerante al lattosio.
Ciao Giovanna, in effetti non sei la sola a cui non è piaciuta. Per fortuna non è certo uno di quegli ingredienti indispensabili. Grazie per la condivisione! 🙂
Io l’ho provata tempo fa ma non di scioglie nemmeno col napalm e poi ha un sapore indecente! Meglio rinunciarvi decisamente! Fra mozzarisella e niente, meglio NIENTE!
Ahahah! E’ vero, forse meglio niente! 🙂
la mozzarisella è un prodotto troppo elaborato ,quindi essendo
lontano da quello che si intende ‘cibo naturale’ ritengo sia meglio adatto per un uso molto saltuario oppure per un
assaggio occasionale.Un caro saluto .fabiola
Sono assolutamente d’accordo. 🙂
Ciao? Ho appena visto questa ricetta, ti mando un commento per distrarmi un po’… Ho già provato entrambi i formaggi a base di riso, la finta mozzarella e lo spalmabile, li ho assaggiati da soli e li ho trovati orribili ma ormai li avevo comprati e dovevo usarli/proporli alla famiglia, quindi mi sono ingegnata e la “mozzarella” l’ho messa in una specie di millefoglie di verdure tipo parmigiana che mi sono inventata con quel che avevo in casa, e il secondo l’ho spalmato sulla piadina sfogliata di farro calda e ho aggiunto delle verdure saltate in padella. Entrambe le proposte sono state ingurgitate senza tanti entusiasmi, quindi visto che giá sono prodotti-surrogato, sono costosissimi e non ci piacciono granché, possiamo decisamente vivere senza!
Capisci quanto sono schizzata in questi giorni dal ciao col punto di domanda…
Nella seconda riga di pregi e difetti hai scritto la mancanza del formaggio sulla piazza con il faccino. Forse volevi scrivere pizza???
ti ringrazio molto per questo commento, si trovano molte cose nei negozi naturali e anche leggendo l’etichetta è difficile capire, fanne ancora di questi esperimenti! Per esempio a me interesserebbe un tuo parere sulle cose a base di lupini e anche semi di canapa. Grazie! Ciao, Raffaella
Ciao, io la mozarisella non riesco a trovarla, sinceramene non mi sono nemmeno dannata molto a cercarla, la mozzarella ogni tanto me la autoproduco, almeno conosco gli ingredienti 🙂
Buongiorno, volevo se possibile qualche delucidazione su questo tipo di alimentazione, ho iniziato circa 7 settimane fa a seguire questa alimentazione perche’ ho problemi di tiroide e colesterolo alto, sto prendendo comunque eutirox ma volevo riuscire a toglierlo.
ho visto il dott.Martin che appunto mi ha dato una dieta molto rigida, di solo cereali, legumi, verdura, frutta solo cotta e pesce fino a tre volte alla settimana, dopo il primo mese che ho ottenuto strepitosi effetti sul colesterolo, ora mi sento stanca e affaticata, quasi da non riuscire ad andare al lavoro, ho mangiato e’ vero poco pesce , e’ normale secondo lei tutto cio’? Grazie se potrà rispondermi
Buongiorno Maria, mi è difficile darle una risposta perchè non conosco a fondo la sua situazione. La cosa migliore sarebbe quella di sentire Martin. La stanchezza può derivare da una fase di eliminazione. Non credo dipenda dall’uso limitato del cibo animale. Non è il cibo animale a darci energia e vitalità, ma cereali, legumi e verdure. Un controllo però lo farei, magari un esame del sangue per cominciare. 🙂
Dealma,
La frase non è mia e infatti l’ho messa in virgolette, proprio perché è una citazione. E’ una frase che cita sempre il prof Berrino quando vuole mettere l’accento su cibi decisamente scadenti che contengono appunto tutti gli ingredienti più strani per renderli buoni.
Infatti completa affermando che la nonna potrebbe essere troppo giovane, ecco perché bisogna andare con la bisnonna a fare la spesa.
Circa la mozzarella … No, non penso che sia più naturale ma intendevo dire che una volta entro in pasticceria e mangio il bignè. Non penso che possa essere deleterio poiché non è un abitudine. Il problema di molti è proprio questo: l’eccezione è diventata abitudine, la regola, frequenza di tutti i giorni, tanto che i sapori si perdono e poi all’improvviso si cerca di correre ai ripari e cercare sempre dei surrogati per sostituire ciò che non si può più mangiare, per un motivo o altro. Il discorso cibo è profondamente complesso come tu ben sai e ci spieghi e ogni persona, anche se nella stessa scuola di pensiero, ha una personale idea su cosa mettere in tavola. Probabilmente ci vuole da parte nostra più sapienza ed elasticità.
Le intolleranze sono certamente un’altra cosa.
Ti abbraccio
Beatrice
Ecco dove l’avevo sentita!!! Grazie! Sono perfettamente d’accordo con te sul problema della regolarità nell’uso dei cibo problematici. Anche a me capita talvolta di mangiare un dolce classico, ma è l’eccezione, non la regola e sta li la differenza tra la salute e la malattia. Sono felice di non essere la sola a pensarlo 🙂
Non la conoscevo e sono davvero curiosa di provarla. Si trova facilmente? La voglio provare sulle zucchine gratinate.
Grazie, per la passione che ci metti, in quello che fai
Fabiana
Ciao Fabiana, si trova di solito nelle erboristerie ben fornite e nei vari supermercati del naturale. 🙂
Gentile Dealma,
è la prima volta che sento parlare di questo alimento e dunque grazie per le info… Ma se penso agli ingredienti con cui è fatta dico “oh noo” con una smorfia. Leggendo, immaginavo una cosa rotonda plastificata! Meglio solo le verdure o ogni tanto ( e penso lo facciamo in molti) mettere la mozzarella. La perfezione non appartiene all’essere umano ma il buonsenso si e dunque “visto che la mia bisnonna non riconosce gli ingredienti”, io non compro.
Volevo essere un po’ ironica … Baciotti
Beatrice
Ciao Beatrice,
condivido in pieno il desiderio di “naturale” e questo ingrediente lo è ben poco! Non sono sicura che la mozzarella sia meglio però, anche se ci sembra più naturale. 🙂 Personalmente non credo che utilizzerò di nuovo la mozzarisella, però può essere utile per molte persone che stanno attraversando il difficile passaggio ad un’alimentazione vegan. Bella l’idea della bisnonna che non riconosce gli ingredienti! Te la ruberò! 🙂
Ciao Dealma, grazie per i buoni consigli, sempre molto utili, che metto “quasi sempre” in pratica.
A questo proposito vorrei dirti che purtroppo mi sono persa la quarta lezione del corso di macrobiotica in pillole, potresti rispedirmelo, grazie, marcella
Ciao Marcella, ti mando una mail con la lezione. 🙂
Ciao Dealma,
è possibile congelare le porzioni di cereali e legumi?
Grazie
Si certo, ma perdiamo parecchia energia vitale. E’ un compromesso da usare il meno possibile, ma piuttosto che niente… 🙂
La mozzarisella l’ho comprata piú volte perché ad un corso di cucina vegana ne decantavano le lodi. Devo dire peró che tutte le volte l’ho buttata perché nn riesco a mangiarla, c’é qualcosa che mi disturba ( l’ho provata in molti modi ma niente). Mi piaceva l’idea della mozzarella filante ( essendo pugliese ricordo i panzerotti, focacce ecc) ma nn é poi cosí filante( anzi) e nn mi piace affatto. E neanche l’altro prodotto ( che vorrebbe simulare lo stracchino). Buona giornata Dealma
Ciao Beniamina, è vero, non fila affatto! Non a tutti piace e credo che dipenda dal sapore amarognolo della curcuma. Per fortuna non è un ingrediente fondamentale! 🙂
Ciao Dealma, a proposito del modo di dolcificare: cosa ne pensi del miele? (io sono vegetariana, non ancora vegana…)
Grazie Elisa
Il miele è sicuramente una scelta migliore rispetto allo zucchero bianco, ma è comunque molto ricco di saccarosio e di fruttosio, zuccheri difficili da gestire per il nostro corpo, quindi andrebbe usato solo ogni tanto, non come dolcificante quotidiano. Inoltre è un peccato, perchè il miele possiede proprietà terapeutiche, che vanno sprecate se usato tutti i giorni, perchè il nostro corpo si assuefa. Consiglio per un uso quotidiano il malto e saltuariamente o come medicina per tosse e mal di gola il miele! 🙂
Io la mozzarisella l’ho provata qualche volta. Non è male, occasionalmente sulla pizza ci può stare. Per problemi di intolleranze in familgia a latticini di mucca e solanacee, la pizza che io faccio è praticamente bianca. Ma devo ammettere che se è fatta con ottime farine bio e macinate a pietra e lievito madre, farcita “solamente” con tante verdure e qualche oliva e capperi è molto più ricca e gustosa della solita margherita, per intenederci. Almeno, questo è il mio gusto.
Hai ragione, se è fatta bene la pizza è buona anche solo con le verdure. Io ne frullo una parte (dopo averle stufate) per ottenere una crema da usare al posto del pomodoro e del formaggio. 🙂
Ottima idea, non ci avevo pensato. Proverò anche così. Grazie!
Scusa, ma presa dall’entusiasmo ne approfitto per chiederti dove e come potrei approfondire questi “piccole-grandi” interrogativi che ho, fin troppo spesso devo ammettere… Scuole? Libri? Esperienza e intuizione personale? Ho giá una base, ma quando cerco risposte un po’ più puntuali e precise non le trovo facilmente, anzi molto spesso non le trovo e basta e continuo ad arrovellarmici sopra!! (anche se comincio a pensare che forse mi perdo spesso in un bicchier d’acqua…). Ancora grazie della disponibilità e della gentilezza!
Non sei la sola ad avere tanta domande! Anch’io a volte faccio fatica a trovare le risposte. Le 3 opzioni che hai elencato sono tutte adatte e insieme vanno ancora meglio. Io ho imparato molto nei due anni a La sana gola, ma anche dai libri e dall’esperienza/intuizione. Ho trovato molto utili i libri di Michio Kushi, che consiglio sempre. Ad esempio La nuova cucina macrobiotica, Medicina macrobiotica, o Il libro dei rimedi macrobiotici.. 🙂
Grazie! Libri ne ho, tanti, anche quelli indicati da te, ma spesso mi incaglio nelle parole e nei pensieri…non so se mi spiego…tante volte parlare con qualcuno, confrontarsi con persone reali che vivono esperienze reali e quotidiane, con conversazioni fatte di botta e risposta, é piú efficace di qualsiasi lettura…o forse sono io che leggo troppo e sperimento poco!!! Grazie dei consigli e dell’ascolto, un abbraccio
In effetti George Ohsawa diceva che la pratica senza la teoria è dannosa e la teoria senza la pratica è inutile! Quindi sotto in cucina! 🙂
Cara Dealma, avrei un parere da chiederti, riguardo al modo di dolcificare (mia croce e delizia da sempre!): in certi contesti viene consigliato di preferire la frutta secca (uvette, albicocche, anche i datteri) e i succhi di frutta concentrati (uva, mela, dattero…), mentre in altri é decisamente indicato il malto di cereali come migliore dolcificante in assoluto e anzi la frutta secca potrbbe anche essere da togliere o limitare per certi problemi. Eppure in entrambi i casi il focus é il ristabilimento e/o mantenimento della salute… Sono convinta che siano entrambe scelte molto salutari e giá molto oltre il consumo quotidiano di zucchero, ma a livello più sottile mi piacerebbe capire meglio la differenza, soprattutto per un discorso di effetti nel tempo. Grazie e buona giornata!
Ciao Chiara, ottima riflessione, brava. Sia la frutta secca/succhi, sia il malto sono sicuramente scelte migliori rispetto allo zucchero, anche quello di canna. La differenza consiste soprattutto nella quantità di fruttosio. La frutta è ricchissima di fruttosio, come sappiamo, invece il malto ne ha pochissimo. Perchè è meglio ridurre il fruttosio? Perchè affatica il fegato, dato che è lui a convertirlo in glucosio. Però la frutta secca, usata per dolcificare ogni tanto, va benissimo. Invece se hai bisogno di dolcificare quotidianamente, forse è meglio il malto. E tra i vari malti i più leggeri sono quello d’orzo e di riso. 🙂
Grazie!!! Era esattamente il tipo di spiegazione che cercavo!! In effetti ora mi spiego anche tante piccole cose…il mio fegato é sempre un po’ “disturbato” (costituzione? esperienze e abitudini passate e presenti? Un po’ di tutto credo!) e ho notato che con la frutta secca devi stare molto attenta a non esagerare e a non usarla tutti i giorni, ma mi piace capire il perché delle cose quando e come possibile! Grazie davvero di cuore!
ciao! approfitto della discussione avviata da chiara per chiederti se, io che ogni mattina metto nel porridge una manciata (diciamo 7-8) di mandorle e di uva passa, dovrei invece usare il malto e, di tanto in tanto, la mia amata frutta secca.
grazie in anticipo,
enza
Ciao Enza, alternare il malto all’uvetta è sicuramente meglio, così eviti di esagerare. Per le mandorle invece…dipende. Bisogna considerare che da un lato fanno tanto bene, dall’altro contengono olio crudo, che in inverno, se usato quotidianamente, può indebolire un po’. Però è tutto relativo. Prova anche la crema di cereali per alternarla al porridge. 🙂
mi inserisco. . . per non alzare l indice glicemico decisamente il malto. un caro saluto