Oggi vi presento il mio orto!

E vi svelo i suoi segreti….utili sia per chi ha la fortuna di avere un fazzoletto di terra, sia per chi vive in città , ma possiede un balcone. 🙂

Coltivare il proprio cibo è un modo sicuro per essere certi che sia davvero biologico, quindi ricco di nutrienti e privo di sostanze chimiche.

Ma ci sono altri motivi. Ci permette di mangiare verdure appena raccolte, quindi ancora molto vitali e ricchissime di nutrimenti (che si degradano man mano una volta che l’ortaggio è stato raccolto), di impattare meno sull’ambiente e infine ci regala un’immensa soddisfazione.

Amo coltivare il mio orto, mi rilassa, mi rimette in contatto con la natura, mi ricorda quali sono le cose davvero importanti e mi fa sentire parte di qualcosa di più grande di me.

Vedere ogni volta la magia della trasformazione di un fiore in un ortaggio, della collaborazione tra piante e insetti, della capacità di adattamento delle piante, è per me sempre fonte di meraviglia e gratitudine.

Mi basterebbe questo per continuare a fare l’orto ogni anno e sobbarcarmi la fatica che richiede…perchè non è una passeggiata….come diceva mia nonna “la terra è bassa!”.

Ma ciò che si riceve indietro è mille volte la fatica. Provare per credere! 🙂

In tanti anni ho studiato, letto, sperimentato e ho scoperto alcuni metodi davvero efficaci per ridurre il lavoro e rispettare le regole della natura, per avere un orto bio e naturale.

Io non sono un’esperta del settore, quindi i miei consigli derivano solo dalla mia personale esperienza, ma spero possano essere ugualmente utili.

Chi non ha la terra, ma solo un balcone?

Io ho iniziato proprio così, sul balcone di casa, quando vivevo a Voghera in appartamento con i miei genitori. Avevo 16 anni quando ho iniziato a coltivare sul balcone i pomodori e l’insalata, con un po’ di perplessità da parte di mia madre, perché a quei tempi era in effetti un po’ bizzarro.

Oggi invece è molto diffuso nelle grandi città coltivare sul balcone ed esistono molte soluzioni, persino il famoso “orto verticale”, che permette di sfruttare gli spazi in altezza, ad esempio il muro di casa sul balcone.

Si possono coltivare erbe aromatiche, pomodori, cavoli e tante altre varietà di ortaggi.

orto verticale

Esempi di orto verticale e di possibilità per il balcone.

I 10 pilastri del mio orto

1. Niente chimica (nemmeno quella accettata nel bio, come verde rame, ecc.)
2. Terreno sempre coperto: io uso la paglia
3. No alla monocoltura: mescolare le piante
4. Consociazioni favorevoli
5. Fiori utili
6. Erbe aromatiche
7. Qualche “erbaccia” fa bene
8. No alla perfezione estetica
9. La rotazione
10. Concimazione naturale

1) Niente chimica 

Nel mondo del biologico sono consentiti alcuni trattamenti come il verde rame, lo zolfo e il piretro, ma io preferisco metodi più naturali, inoltre non ne ho mai avuto bisogno, forse perché rispettando il più possibile le regole della natura, le piante vengono attaccate meno.
Volendo, esistono moltissimi preparati naturali da fare in casa, come quelli a base di equiseto o di ortica, oppure i famosi preparati biodinamici come il corno letame (preparato 500), ma non li ho mai sperimentati. C’è anche da dire che un orto casalingo può permettersi di perdere qualche pianta, se proprio va male, mentre un orto con fini commerciali ha bisogni diversi.

2) Terreno sempre coperto…meglio con la paglia

Spesso vedo orti apparentemente perfetti, ordinatissimi, ma con il terreno scoperto, cioè con la terra nuda, senza erbe o copertura di un qualche tipo, oppure vedo coperture con la plastica o i tappeti per pacciamatura. La natura non prevede che il terreno rimanga scoperto, ovunque se la terra è nuda cresce subito l’erba. Quando il terreno è scoperto si danneggia il suo equilibrio e lo si espone anche alla violenza della pioggia. E l’uso della plastica crea grande squilibrio e alza la temperatura del terreno.
Dopo diversi anni di letture e di esperimenti, ho scoperto che la paglia è un ottimo sistema perché presenta numerosi vantaggi.

I vantaggi della paglia per pacciamare:

  • Copre il terreno ricreando l’ambiente corretto per batteri e insetti (ci sono anche quelli utili!)
  • Mantiene l’umidità (permette anche di innaffiare meno, risparmiando acqua e tempo)
  • Rallenta la crescita delle cosiddette infestanti (che altro non sono che piante che noi abbiamo deciso di non volere nell’orto)
  • Concima il terreno decomponendosi pian piano
  • Protegge dalla forza della pioggia (le gocce che cadono sul terreno possono creare forte squilibrio se non è coperto).

Ho scoperto l’uso della paglia dopo l’illuminante lettura “La rivoluzione del filo di paglia” dello scienziato e filosofo Masanobu Fukuoka, un uomo eccezionale che ha trovato il modo di coltivare in modo naturale con la minima fatica. Lui stesso definisce il suo modo di coltivare “l’agricoltura del non fare”, quindi di lasciar fare il lavoro alla natura, che lo sa fare meglio di noi! Fukuoka usa la paglia ovunque, anche nei campi di riso, che non allaga. Consiglio davvero la lettura questo libro, che è innanzitutto un libro filosofico, ancor prima di un libro sulla coltivazione. E’ un libro che tutti dovrebbero leggere, indipendentemente dal desiderio di fare un orto perchè ci aiuta a capire come ci siamo allontanati dalla natura e come possiamo tornare sui nostri passi se vogliamo avere un futuro su questo pianeta.

fagiolini

La paglia per pacciamare….da cui fanno capolino i fagiolini spuntati da pochi giorni.

3)  No alla monocoltura: mescolare le piante

La monocoltura (una sola tipologia di pianta, ad esempio un campo di sole zucchine o di soli pomodori) è il metodo di coltivazione utilizzato ovunque nel mondo, soprattutto dall’agricoltura intensiva, perché è comodo, ma totalmente innaturale.
La natura fa crescere le varie specie di piante tutte insieme, non le divide per tipo!

Questo ha diversi vantaggi, i più importanti sono:

  • Il terreno non si esaurisce di nutrienti
  • Gli insetti dannosi non distruggono tutte le piante

Se in un pezzo di terra coltivo solo cavoli, tutti avranno gli stessi bisogni nutritivi, assorbiranno le stesse sostanze, quindi in breve tempo il terreno sarà povero e sarà necessaria una concimazione.
Al contrario, se mescolo cavoli con sedano e lattughe, ognuno di loro avrà bisogni diversi e il terreno non si esaurirà in fretta.
Inoltre, se arriva l’insetto dannoso e si trova “apparecchiato” un intero campo di cavoli o altri ortaggi, li distruggerà tutti sistematicamente. Ma se gli “confondiamo le idee” mescolando le varietà di piante, farà più fatica e solo qualche pianta verrà danneggiata.
Nel mio orto cerco di mescolare sempre le piante, anche se mi rendo conto che il bisogno di uniformare è forte. Ogni volta mi verrebbe spontaneo fare il settore dei pomodori , quello dell’insalata, delle zucchine, ecc., perché è comodo….ma in un orto naturale e casalingo è imperativo resistere a questa tentazione di ordine e comodità.

cavoli, cipolla, tagete 2

Cavolo nero, broccolo, verza, cipolle e tageti ( i fiori gialli) e presto spunterà l’insalata.

4)  Consociazioni favorevoli

Le consociazioni favorevoli consistono nel mettere vicine piante che si proteggono a vicenda dai parassiti o che semplicemente vanno particolarmente d’accordo. Ad esempio, la cipolla protegge la carota e la carota protegge la cipolla dalla mosca della carota e della cipolla! Quindi bisogna metterle vicine, possibilmente alternandole nelle file.
La lattuga protegge i cavoli dall’altica e la salvia e il pomodoro li proteggono dalla cavolaia.
Poi ci sono piante che semplicemente amano stare insieme e altre che non si sopportano. Ad esempio i cavoli non amano stare accanto ai pomodori! I fagioli non sopportano l’aglio e le cipolle, che ne inibiscono la crescita, il cavolo rapa danneggia il pomodoro, le fragole odiano i cavoli, i pomodori amano le insalate e così via. Sul web e sui libri si trovano tutte le consociazioni favorevoli e sfavorevoli.

pom e insalata

Pomodori e insalate….quanto si vogliono bene! 😉

5) Fiori utili

I fiori nell’orto sono belli e utili, perché migliorano la qualità del terreno e proteggono le piante. Non tutti ovviamente, bisogna scegliere quelli con proprietà specifiche.

Io utilizzo ad esempio:

  • Il nasturzio: per proteggere le insalate dalle lumache (è anche commestibile, sia la foglia sia il fiore e ha proprietà antibiotiche. Io lo metto nell’insalata! E’ leggermente piccante.)
  • Il tagete: migliora la qualità del terreno ed emette essudati radicali nocivi per i nematodi)
  • La viola del pensiero: emette essudati radicali con effetto insetticida (è anche commestibile)
  • La calendula: migliora la qualità del terreno (e si può usare per scopi curativi)

pomodori, calendula, nasturzio, insalata

Pomodori, insalate, calendule e nastruzi.

6) Erbe aromatiche

Le erbe aromatiche sono utilissime in cucina, ma anche nell’orto per proteggere le piante. Timo, rosmarino, salvia, ecc. è bene che siano piantati insieme alle altre piante e non a parte come si fa di solito. Mescolandoli si avrà un effetto protettivo dai parassiti.

cavoli, prezzemolo, coriandolo, finocchietto

Cavoli, finocchietto, prezzemolo e coriandolo.

7) Qualche “erbaccia” fa bene

Non tutto il male vien per nuocere. Se lasciamo qualche erbaccia, avremo una distribuzione degli eventuali insetti nocivi. Al contrario, se nell’orto ci sono solo gli ortaggi…gli insetti andranno solo su quelli!

8) No alla perfezione estetica 

Il mio orto è sempre “spettinato”, con le piante mescolate tra di loro e con qualche erbaccia. Questo ha sempre fatto alzare il sopracciglio ai vecchi contadini del mio paese, abituati ad un altro stile di coltivazione. Ma un orto apparentemente disordinato e con piante mescolate, è molto più sano e sarà attaccato molto meno dai parassiti. Certo, quando si fa la raccolta bisogna saltare di qua e di là….ma vi assicuro che è divertente.

9) La rotazione

La rotazione delle colture è essenziale per non esaurire il terreno. Ogni anno cambio la posizione delle piante.

10) Concimazione naturale

Si può concimare in modo naturale in molti modi, ma il mio preferito è sempre il compost che faccio a casa con gli avanzi di cucina. Così so esattamente di cosa si nutriranno le piante che poi nutriranno me. Ma confesso che c’è un altro motivo…. amo vedere ogni volta la magia della trasformazione….vedere gli avanzi di cucina trasformarsi in terra profumata ha dell’incredibile.
Per fare il compost utilizzo avanzi di cucina, foglie cadute, sfalcio di prato, cenere, letame (uso quello dei cavalli che recupero personalmente così so cosa hanno mangiato, se hanno pascolato e se hanno ricevuto trattamenti farmacologici!!!!!)

Il mio orto è ancora in fase embrionale, presto arriveranno anche zucche, meloni, sedano, cavolo rapa e tanti altri! 🙂

Buon orto bio-naturale!

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3 Commento

  • Pubblicato 30 Maggio 2018 11:46 Alessia 0Likes

    Ciao Dealma,
    articolo davvero interessante e molto utile.
    Nel mio caso, è un vero peccato non poterlo concretizzare perché vivo a Milano e avere un piccolo spazio da dedicare ad orto è da considerarsi quasi un privilegio.
    Io e mio marito ci eravamo interessati nei mesi scorsi ma la ricerca è stata vana: per gli orti comunali le liste di attesa sono molto lunghe e sono poche anche le aziende agricole disposte ad affittare parte dei loro terreni. Al momento neppure il balcone di casa è una soluzione percorribile per L esiguo spazio.
    Quindi abbiamo optato per una formazione “teorica” iscrivendoci ad un corso di agricoltura organica rigenerativa in attesa di tempi migliori.
    Nel caso, tu o i tuoi lettori aveste notizia di qualche possibilità per Milano (o hinterland zona ovest), vi saremmo grati.
    A presto.
    Alessia

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