Oggi parliamo di stitichezza, cercando di affrontare il problema da diversi punti di vista, compreso quello macrobiotico.
Nella medicina macrobiotica si usano diversi tipi di rimedi. Oggi ti propongo quello più facile, consigliato persino dal Prof. Berrino!
Bevanda con agar agar
- 1 cucchiaino di agar agar in polvere
- 1 bicchiere di acqua (o succo di mela limpido se lo vuoi dolce)
Sciogli l’agar agar nell’acqua o nel succo di mela. Trasferisci in un pentolino e porta a bollore mescolando.
Cuoci per poco meno di un minuto dal bollore.
Bevi caldo una o due volte al giorno.
Puoi usare il succo di mela già pronto oppure utilizzare quello concentrato da diluire in acqua.
Parliamo di stitichezza
Si dice che la salute parta dall’intestino e in effetti l’intestino è il luogo dove il cibo diventa parte del nostro corpo.
Se l’intestino lavora bene abbiamo elevate probabilità di vivere in salute e ammalarci di rado.
Purtroppo il mondo occidentale vive da decenni una lotta costante con la funzionalità intestinale.
La stitichezza è infatti il problema di salute non grave più diffuso nel mondo moderno, iper nutrito e sedentario. E’ invece assai rara nei paesi meno sviluppati.
La maggior parte delle persone affette da questo problema diventa dipendente dai lassativi, che alla lunga peggiorano la situazione. Inoltre, affidandosi ad un rimedio esterno, si tende a delegare, a non prendere in considerazione quali possono essere le cause e gli eventuali cambiamenti necessari al proprio stile di vita e alla propria alimentazione.
Secondo la medicina ufficiale si rientra nella norma anche se si evacua ogni 3 giorni! Personalmente ritengo che un buon intestino debba svuotarsi ogni giorno. Chiaramente siamo tutti diversi, ma una volta al giorno credo sia il minimo per stare bene. Del resto è ciò che accade alle persone quando migliorano l’alimentazione e iniziano a fare attività fisica regolarmente: l’intestino si svuota ogni giorno.
Perchè la stitichezza è così diffusa nei paesi industrializzati?
Vanno considerati almeno cinque fattori, tra i quali ovviamente, al primo posto, troviamo l’alimentazione.
5 problemi principali:
- l’alimentazione
- la sedentarietà
- lo stress
- la perdita della libertà di evacuare al bisogno
- la perdita della posizione naturale di evacuazione
1. Alimentazione. Non solo fibre e acqua!
Nel mondo occidentale il problema della stitichezza viene ricondotto quasi sempre alla quantità di fibre e di acqua ingerite. Il medico solitamente consiglia una dieta ricca di fibre e di acqua. Ma raramente consiglia di eliminare i cibi che sono in gran parte responsabili del problema.
E’ vero che la quantità di fibre è determinante, come anche una buona idratazione, ma va considerato anche l’effetto del cibo da un punto di vista energetico.
Il cibo è in grado di favorire o ridurre la peristalsi, la naturale capacità del tubo digerente di contrarsi e rilassarsi, per favorire il transito del cibo e infine la sua eliminazione.
Per effettuare la peristalsi l’intestino deve essere in grado di fare due cose: contrarsi e rilassarsi.
E qui entra in gioco la visione macrobiotica yin-yang, che spesso fa la differenza.
Possiamo distinguere una stitichezza yin, da debolezza, che si manifesta solitamente con feci molli o poco formate e una stitichezza yang, da tensione e indurimento, che si presenta con feci secche e dure, spesso a pallina.
A volte le due condizioni sono ben definite, altre sono presenti entrambe e si alterano, proprio perchè l’alimentazione moderna crea eccessi si a di yin sia di yang.
Un intestino troppo teso e contratto da eccesso di yang, avrà problemi nel rilassarsi, mentre un intestino troppo debole e rilassato da eccesso di yin, avrà problemi a contrarsi.
In entrambi i casi la peristalsi verrà compromessa.
L’alimentazione moderna tende a creare una o entrambe le condizioni di debolezza o tensione.
Ma non solo, un eccesso di yang nell’alimentazione, crea secchezza ed indurimento, quindi feci secche e dure.
Un eccesso di yin, provocherà invece un eccesso di “umidità” e muco.
Vediamo quali sono i principali cibi problematici che possono creare un eccesso di tensione, contrazione e secchezza, oppure un eccesso di rilassamento, con debolezza e umidità.
Cibi che creano tensione e secchezza, riducendo la capacità dell’intestino di rilassarsi efficacemente e di essere lubrificato:
carne, salumi, uova, formaggi stagionati, prodotti da forno
Cibi che creano debolezza, riducendo la capacità dell’intestino di contrarsi efficacemente:
Latte, formaggi freschi, yogurt, alcool, zuccheri raffinati, farine raffinate e in alcuni casi persino un eccesso di frutta e di succhi di frutta o estratti.
Cibi speciali per migliorare il problema:
Riso integrale: ricco di fibre, disinfiammante e dallo spiccato potere eliminativo. Bisogna però fare attenzione. In caso di stitichezza grave è essenziale iniziare con il riso semi-integrale, per poi passare gradualmente a quello integrale, in modo da non sovraccaricare un intestino già in difficoltà.
Verdure: in particolare le radici come carote, daikon e rape e tutte le foglie verdi. Le radici rinforzano l’intestino e le foglie verdi aiutano ed eliminare i vecchi depositi.
Legumi: aumentano la massa fecale e lubrificano l’intestino e le feci, in particolare i fagioli azuki e la soia nera. Attenzione però: chi non è abituato a consumarli deve farlo con cautela e gradualmente per dare il tempo all’intestino di abituarsi ed evitare gonfiori. Un solo cucchiaio di legumi cotti al giorno, ammollati, cotti con alga kombu e ben masticati. Nel tempo si può aumentare gradualmente la quantità.
Alghe: tutte le alghe hanno la capacità di ammorbidire il corpo, compreso l’intestino.
Miso: usato ogni giorno, magari nella famosa zuppa di miso, tonifica l’intestino e favorisce l’eliminazione dei vecchi depositi.
Sesamo: ha la capacità di lubrificare l’intestino. Si può usare ad esempio sotto forma di gomasio, come condimento da tavola.
Agar agar: è un estratto di alghe dal potere gelificante, adatto per sostituire la colla di pesce in cucina. Ha la capacità di lubrificare l’intestino e aumentare la massa fecale. Si può usare come rimedio (Succo di mela con agar agar) oppure in cucina per preparare dolci naturali o aspic di verdure.
2. Sedentarietà
La mancanza di attività fisica è davvero un problema serio per un organo che ha bisogno di “movimento”. Ogni tipo di ristagno nel corpo è deleterio per la funzionalità intestinale. La mancanza di attività fisica crea ristagno.
3. Stress
Lo stress non viene quasi mai considerato, eppure influisce pesantemente su un organo così sensibile alle emozioni. Sono sicuramente utili le attività rilassanti, lo yoga, la meditazione, ecc.
4. Perdita della libertà di evacuare al bisogno
La civilizzazione ha assestato un duro colpo al nostro intestino. In fondo siamo anche noi animali e il nostro corpo, se potesse, si comporterebbe esattamente come fanno gli animali, che evacuano immediatamente, quando arriva lo stimolo. Noi esseri umani abbiamo perso questa libertà, perchè spesso quando arriva lo stimolo non abbiamo la possibilità di assecondarlo subito, magari perchè siamo in riunione, in macchina, ecc.
Nel tempo il cervello e l’intestino si sono abituati all’esistenza di situazioni e luoghi in cui non è possibile evacuare e questo, in alcune persone, può creare nel tempo, una tendenza al blocco.
Purtroppo per questo problema non possiamo fare molto, ma credo sia utile aggiungerlo al bagaglio personale di consapevolezza. E’ sicuramente d’aiuto condurre una vita con orari molto regolari per dare la possibilità all’intestino di “adattarsi”. In generale possiamo dire che un intestino sano tende ad essere regolare e a svuotarsi alla mattina al risveglio.
5. Perdita della posizione naturale
La posizione naturale per l’evacuazione negli esseri umani è accucciata, non seduta. Questa è la posizione in cui l’intestino funziona meglio nel momento dell’evacuazione. Sembra che la posizione accucciata permetta di creare il corretto angolo ano-rettale, cosa che non avviene stando seduti.
Questa è un’altra perdita dovuta alla civilizzazione, ma in questo caso possiamo porvi rimedio semplicemente con uno sgabellino su cui poggiare i piedi mentre siamo in bagno.
Esiste persino quello studiato appositamente! Si chiama Squatty Potty. 🙂
Per concludere
Tutti questi fattori lavorano sicuramente in sinergia per favorire o per ostacolare la funzionalità intestinale, ma credo che il cardine fondamentale su cui lavorare in modo molto serio sia l’alimentazione. Ognuno di noi però è diverso e ha un intestino che reagisce in modo diverso agli stimoli. Quindi, come dico sempre, ognuno deve trovare la propria strada per risolvere i problemi. 🙂
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24 Commento
Ciao Dealma,
vorrei sapere se questo rimedio si può utilizzare anche in stato di gravidanza, per combattere la stitichezza che ad un certo punto diventa quasi “fisiologica”…io poi già di mio non sono proprio regolare…l’agar agar ha qualche controindicazione?
In alternativa hai qualcosa da suggerirmi per favorire il transito intestinale?
Ti ringrazio molto e ti faccio i miei più sinceri complimenti per le tue preziose informazioni, che leggo sempre con piacere.
Ciao
Ciao Silvia, grazie a te. Dunque, che io sappia non ci sono controindicazioni dell’agar agar in gravidanza, ma non sono un medico, quindi è sempre meglio verificare con il tuo dottore. In alternativa all’agar agar puoi provare con l’acqua di cottura dei fagioli azuki. Se ne beve poco meno di una tazza. Potresti cucinare gli azuki per usarli in cucina (che già fanno molto, perchè ammorbidiscono le feci), poi bevi una tazza di acqua di cottura e ne metti in frigo una per il giorno dopo (da riscaldare, non nel microonde!). Potresti farlo un paio di volte a settimana, così puoi prendere questo decotto 4 volte a settimana.
Per la stitichezza bisogna innanzitutto lavorare sull’alimentazione, come spiegato nell’articolo. Altre indicazioni vanno personalizzate, studiando caso per caso. Sperimenta un pochino, sia un miglioramento dell’alimentazione, sia il rimedio con l’agar agar e se non risolvi puoi sempre valutare la consulenza personalizzata. 🙂
Ciao Dealma,
vorrei chiederti un chiarimento che riguarda le diverse tipologie di succo di mela presenti in commercio.
Il succo di mela da concentrato o succo di mela 100% sono differenti?
Quale dei due è piu salutare e posso consumare tranquillamente nei modi da te indicati nel blog?
Anche per quanto riguarda il succo di mela mi consigli di acquistare solo il biologico?
Un caro saluto e grazie!
Ciao Enza, sul bio del succo di mela direi si, assolutamente! Le mele non bio subiscono circa 15 trattamenti chimici all’anno! Quindi bio bio bio. Non credo che la dicitura “concentrato” sia equivalente a “100%”. Il primo dovrebbe essere il concentrato che si usa diluito in acqua per fare a casa al momento del succo di mela. Il secondo credo sia semplicemente un succo con dentro solo mela e nient’altro.
Se è come penso, vanno bene entrambi, ma con usi diversi. Il concentrato va prima diluito, l’altro si usa subito. Il concentrato dura in frigo mesi e mesi, mentre l’altro solo qualche giorno, quindi io trovo più comodo il concentrato. Sulla salubrità maggiore di uno o dell’altro non so pronunciarmi.
Grazie!
Volevo anche ringraziarti per la tua gentilezza e disponibilità ieri a Parma, l’incontro mi ha confermato la tua professionalità e la tua umiltà nel tuo lavoro qualità sempre più rare! Ti aggiornerò su come procede, per il momento ti faccio tanti auguri!
Grazie Angela! Sono felice di averti conosciuta di persona e che la conferenza ti sia piaciuta. Aspetto aggiornamenti allora. 🙂
Cara Dealma,
seguo sempre con attenzione i tuoi articoli e apprezzo il tuo stile pacato e consapevole, in questo frangente storico sull’argomento alimentazione non è facile trovare persone come te, sei davvero preziosa! Ho letto anche sul libro del Prof. Berrino questo rimedio e ti spiego il mio problema: mia figlia di 5 anni soffre di stitichezza da sempre nonostante mangi quotidianamente frutta e verdura, anche a scuola tra l’altro! Penso sia dovuto al parto cesareo e al fatto che non sono riuscita ad allattarla neanche i primi mesi (ha preso pochissimo latte da me) ma anche ad un problema comportamentale (tiene cacca e pipì), secondo te può andare bene per il suo intestino o è troppo piccola? se si in quali dosi? Grazie
Ciao Angela, mi fa piacere sapere che il mio approccio ti piaccia. Questo rimedio è adatto anche ai bambini piccoli. Sperimentalo. Il fatto che la tua bimba mangi frutta e verdura probabilmente non basta. Forse c’è qualche correzione da fare (al di là degli aspetti comportamentali). Ad esempio, se mangia molta frutta cruda potrebbe soffrire di un problema di debolezza dell’intestino che riduce la sua forza peristaltica ed espulsiva. Oppure se mangia molte farine o zuccheri. Se mangia molti prodotti da forno potrebbe avere un problema di tensione, che crea ugualmente una riduzione della peristalsi. Potrebbe dipendere anche se mangia oppure no dei cereali in chicco e dei legumi, che favoriscono il transito intestinale. Attenzione però, ci vogliono degli accorgimenti con i bambini sotto i 6 anni. E’ meglio usare soprattutto i cereali semi integrali e finchè ci sono dei problemi all’intestino, i legumi vanno usati solo passati a setaccio. Spero di averti dato qualche indicazione utile. Sperimenta e se non riesci a venirne a capo, puoi valutare la possibilità della consulenza personalizzata. Consiglio nel caso di fare prima tutti gli esami necessari per escludere patologie particolari.
Cara Dealma questo rimedio è adatto anche a bambini piccoli? Mia figlia ha 3 anni e il suo punto debole è l’intestino. Ha preso X 1 anno e mezzo profilassi antibiotica per reflusso vis urinarie. Da quando va alla scuola materna è peggiorata sia X lo stress che per il cambiamento alimentare (carboidrati sotto forma di pasta non integrale e molte proteine animale). Da una recente ecografia ha moltissima aria nel pancino e colecisti contratta. Recentemente è diventata stitica evacua con aiuti dopo 4/5giorni.
Se hai qualcosa da suggerirmi ti ringrazio.
Ciao Laura, questo rimedio è adatto anche ai bambini piccoli, provalo. Per altri consigli più specifici, considerati i problemi, dovrei avere un quadro più chiaro della situazione attraverso la consulenza. Per ora posso dirti che con i bambini sotto i 4-5 anni non bisogna esagerare con il cibo integrale, quindi la pasta bianca della materna non è un grosso problema. Al contrario è un problema l’eccesso di cibo animale, che i bambini patiscono particolarmente. Prova a farti fare un certificato medico per avere dei pasti diversi. E’ dura, ma un tentativo si può fare. Prova a guardare questa guida per ottenere pasti veg a scuola, magari ti è utile. 🙂
Ciao Dealma,
l’agar-agar può andare bene preso col tè kukicha?
grazie mille!
Ciao Carmelo, credo di si. Di solito si usa il succo di mela per creare una bevanda piacevole grazie al sapore dolce della mela. Ma se per te non è necessario il sapore dolce, puoi usare il kukicha. C’è da dire che il succo di mela ha anche un effetto rilassante che può essere utile se l’intestino è contratto. Ma proverei comunque con il kukicha. Se funziona lo stesso è ok. 🙂
Dealma buon giorno
Informazione : il succo di mela caldo può essere un efficace paliativo al brodo di verdure dolci ?
Baciotto
Ciao Barbara, anche se entrambi rilassano sono molto diversi. Il succo di mela caldo si usa soprattutto al bisogno, anche se volendo si può prendere spesso o tutti i giorni. Il brodo di verdure dolci non è un rimedio al bisogno perchè funziona solo se preso per un periodo di almeno un mese, meglio 2-3. Inoltre il brodo dolce è molto più potente nel togliere tensione in profondità e ha anche altre applicazioni rispetto al succo di mela caldo, ad esempio lavora sul pancreas e sul sistema immunitario. 🙂
…immaginavo…una sola settimana di sgarri e la mia ipoglicemia si fa immediatamente sentire, sopratutto al mattino…
Va bene stimoliamo energia Terra evvai di brodo!
Ti abbraccio grasssie
Ciao Dealma, se per caso non ho direttamente l’agar agar in polvere ma quello in stecche secche (se si può definire così), posso tritarle e tenerle in un vasetto o è controindicato? grazie.
Ciao Laura, non ho mai usato le barre di agar agar quindi non so darti suggerimenti validi. So che si usano a pezzi facendole cuocere circa 15 minuti in modo che si sciolgano bene. Ma non ho mai sentito dell’idea di tritarle. Potrebbe essere una buona idea però. Credo che dovrai sperimentare.
DEALMA, SEI FANTASTICA, MIA MADRE E’ STATA FORSE LA PIU’ ANZIANA MACROBIOTICA ITALIANA E OLTRE, MI HA SALUTATO NEL LUGLIO 2012 A CENTOUNO ANNI. POI TI DIRO’ ALTRE COSE MENTRE TI AUGURO IL MEGLIO CHE TU POSSA DESIDERARE.
HO ALLEGATO QUESTA INFORMATIVA SULLA “COLLA DI PESCE” CHE SI TROVA SU WIKIPEDIA E CHE POCHISSIMI CONOSCONO, UN ABBRACCIO, RENATO.
Oggi sul mercato sono presenti principalmente gelatine, impropriamente note come colla di pesce, prodotte prevalentemente utilizzando la cotenna del maiale insieme a ossa e cartilagini anche di origine bovina, che hanno un contenuto proteico rilevante: 86 g per 100 g di prodotto. L’80% della gelatina alimentare di origine animale prodotta in Europa è derivata dalla cotenna del maiale. Il 15% viene ricavato dal bifido bovino, cioè da uno strato sottile presente sotto la pelle. Il rimanente 5% viene ricavato quasi tutto da ossa di maiali e bovini. Le gelatine sono messe in commercio in fogli sottili, trasparenti, inodori e insapori, che posti in acqua rigonfiano, al contrario della ittiocolla che non aumenta di molto il suo volume. Nelle etichette dei prodotti alimentari spesso è denominata E441.
Alternative vegetariane sono rappresentate dall’agar-agar[1] e dalla pectina
Ciao Renato, purtroppo la realtà sulla colla di pesce è poco conosciuta. Quando invito ad usare l’agar agar al posto della colla di pesce, lo faccio soprattutto perchè la colla di pesce è davvero un prodotto orribile, un vero scarto di macelleria che nessuno dovrebbe usare, indipendentemente dalla scelta vegana. E’ bello sapere della tua mamma centenaria macrobiotica! 🙂
Ciao Dealma, anzitutto ti faccio i miei complimenti per questo articolo sulla stitichezza, che ho trovato molto interessante; comunque, a prescindere dal rimedio specifico che qui proponi, ti posso assicurare che l’alimentazione macrobiotica che seguo da quasi un anno mi ha già aiutato moltissimo.
Volevo inoltre dirti che ho letto una mail di qualche tempo fa, in cui ti veniva chiesto se esisteva un caffè di cereali senza glutine. Proprio oggi ho letto, su una rivista di cucina naturale, la pubblicità di un caffè solubile totalmente a base di cicoria; la marca è caffè Salomoni (www.salomoni.net). Ora proverò a cercarlo qui a Roma. Spero di essere stata utile. Un caro saluto e grazie.
Rosella
Ciao Rossella, sei stata utilissima, grazie. Mi segno subito la marca per suggerirla ai miei clienti celiaci o intolleranti. Mi fa piacere sapere che la macrobiotica ti ha aiutato per l’intestino. Io sono convinta che un organo che ha una relazione così stretta con il cibo, l’alimentazione venga davvero al primo posto. 🙂
ciao Dealma,
molto interessante il tuo articolo di oggi!!
Io ho appena iniziato con un rimedio trovato in rete:
1 cucchiaio di farina di semi di lino in 100 ml di kefir per una settimana e poi aumentare fino a 3 cucchiai di farina in 150 ml di kefir alla terza settimana.
Non è esaltante mangiarlo a colazione …..ma se funziona……
Tu cosa ne pensi? Secondo te quali controindicazioni potrebbereo esserci?
Sinceramente mi esalta maggiormente il tuo rimedio.
Grazie mille e buona giornata
Ciao Ornella, i semi di lino creano una mucillaggine che ammorbidisce le feci e ne favorisce l’eliminazione, quindi direi che potrebbero andare bene (se messi in acqua per diverse ore però, non mangiati così). Invece il kefir ha dei pro e dei contro. Ha un’energia yin molto forte, quindi potenzialmente indebolente. Se il tuo tipo di stitichezza è causato soprattutto da debolezza, allora non va bene. Al contrario se è causata da contrazione, potrebbe aiutarti. Non è un argomento “carino” ma bisogna considerare le feci. Se sono poco formate è probabile che ci sia un problema di debolezza. Se sono piccole, secche e dure, c’è probabilmente un problema di tensione. In base alla mia esperienza con le numerose persone che vengono in consulenza, ho visto funzionare meglio i rimedi macrobiotici rispetto al kefir. Ma ognuno deve sperimentare su di sè. 🙂
In realtà per me si tratta di regolarità e credo sia da attribire ai punti 3 e 4 del tuo articolo.
Grazie mille per le indicazioni e complimenti per il tuo sito: mi aiuta a diventare più consapevole….
Buon lavoro!!