Un bel fritto in immersione nel periodo di Carnevale, soprattutto se fa ancora freddo, possiamo godercelo.

Ma dopo Carnevale è bene iniziare un periodo di alleggerimento dai grassi, per aiutare il fegato con l’arrivo della primavera.

Qui l’articolo dedicato alla quaresima macrobiotica.

La tempura è uno stile di cottura piuttosto yang (come tutto il fritto in immersione), e quindi più adatto alla stagione fredda, ma con un elemento yin che parzialmente lo bilancia, dato dalla presenza della pastella, che a contatto con l’olio bollente sigilla la verdura all’interno, impedendo all’acqua della verdura di uscire e cuocendola quindi con il vapore.

Ho deciso di provare una pastella senza glutine e devo dire che mi ha soddisfatta.

Ho abbinato alla tempura un’insalata di sedano rapa condita con acidulato di umeboshi perchè le rape aiutano il fegato a gestire i grassi e l’umeboshi aiuta la funzionalità epatica.

Ingredienti

  • Olio per friggere (io uso olio evo)

Per la pastella:

Verdure:

  • Cavolo nero
  • Sedano rapa
  • Cipolla
  • cipollotto

Per l’insalata di sedano rapa:

Il segreto per una buona tempura è lo shock termico.

Per ottenerlo dobbiamo avere l’olio ben caldo e la pastella molto fredda.

Anche le verdure, se sono fredde, è meglio.

Prepara subito l’insalata di sedano rapa, così potrà marinare un pochino (puoi prepararla anche il giorno prima e conservarla in frigo, sarà ancora più buona!).

Sbuccia il sedano rapa e puliscilo.

Una metà tienila da parte, l’altra grattugiala con la parte grossa della grattugia.

Trasferisci in una ciotola e aggiungi un po’ di acidulato di umeboshi per salare e acidulare.

Assaggia e regola in base a quanto la vuoi sapida, poi mettila da parte.

Prepara la pastella unendo la farina, l’amido e il lievito e poi acqua quanto basta per ottenere una consistenza densa, ma fluida.

Metti in frigo e prepara le verdure da friggere.

Taglia a listarelle l’altra metà.

Pulisci la cipolla e il cipollotto e tagliali come preferisci.

Lava le foglie del cavolo nero, togli la costa centrale e tagliale a pezzi più piccoli.

Scalda l’olio.

Io uso un piccolo pentolino, così da poter avere un’altezza dell’olio sufficiente, senza consumarne troppo.

Per un buon fritto ad immersione è necessario che i pezzi di verdure possano affondare nell’olio per poi risalire subito (se risalgono subito è segno di olio ben caldo).

Mentre l’olio si scalda togli dal frigo le verdure e la pastella.

Metti qualche verdure nella pastella e quando l’olio è ben caldo inizia friggere pochi pezzi alla volta, per non raffreddare l’olio.

Trasferisci man mano su carta assorbente.

Prosegui fino a terminare la pastella o finchè lo desideri.

Servi ban caldo aggiungendo all’ultimo un pizzico di sale marino integrale e accompagnando con l’insalata di sedano rapa.

Nota importante: l’olio usato per friggere non va mai buttato nel lavandino! O comunque mai negli scarichi, perchè se arriva nei fiumi o in mare, produce una patina oleosa che riduce il passaggio dei raggi solari. Non solo, crea problemi agli impianti di depurazione delle acqua. Quindi, mi raccomando, va smaltito in modo corretto negli appositi raccoglitori che ci sono in ogni comune. Io ho in casa una piccola tanica in cui raccolgo gli oli della cucina che possono capitarmi, ad esempio l’olio di un vasetto di pomodori secchi e più raramente quello della frittura ad immersione.

Curiosità: le origini della tempura non sono giapponesi, bensì europee!
La tempura risale al 1500, quando arrivano in Giappone i missionari cattolici portoghesi.
All’inizio di ogni stagione praticavano 3 giorni di astensione dalla carne, che chiamavano i Quattro Tempora.
In quei giorni mangiavano solo verdure e pesce, che cuocevano spesso con una pastella
di acqua e farina.
Nasce così la tempura, che diventa un piatto tipico del territorio e poi di tutto il Giappone, migliorato e perfezionato dai cuochi giapponesi nel corso del tempo.

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