Con l’arrivo dell’autunno, del freddo e dell’umido, dobbiamo ridurre la frutta cruda, troppo yin per questa stagione.
Per l’autunno e l’inverno, la frutta cotta è più adatta, perchè “yanghizzata” dalla cottura, che può avvenire in pentola come nel caso di questa ricetta, oppure in forno.
Se vogliamo “yanghizzarla” ulteriormente, possiamo cuocerla con il kuzu, che ci aiuta ulteriormente a ridurre l’energia yin, che in questa stagione potrebbe indebolire il corpo e aumentare la produzione di muco.
Cos’è il kuzu?
Un amido estratto da una radice che cresce in montagna e scende molto in profondità nella terra, diventando molto yang.
E’ un addensante, che si può usare in cucina oppure per i rimedi macrobiotici come il famoso Ume-kuzu.
Le proprietà eccezionali del kuzu:
- Alcalinizzante
- Disinfiammante
- Tonificante della mucosa del tubo digerente
- Digestivo
- Anti diarroico
Abbinato alla frutta cotta ha anche la capacità di portare in profondità l’energia dolce della frutta cotta, quindi questa ricetta è utile in caso di tensione, ansia, insonnia, stress, fame nervosa.
Ingredienti
Per due persone:
- 2 mele
- 1 cucchiaino abbondante di kuzu
- 1 pizzico di sale marino integrale
Sbuccia le mele e tagliale e cubetti e trasferiscile in un pentolino. Se preferisci puoi lasciare la buccia (se la mela è bio).
Aggiungi il sale e circa un dito d’acqua e porta a bollore.
Cuoci per pochi minuti coperto. Il tempo di cottura dipende dalla grandezza del taglio delle mele. Indicativamente ci vorranno dai 2 ai 5 minuti.
Mentre le mele cuociono sciogli il kuzu a parte il poca acqua fredda.
Quando le mele sono cotte aggiungi il kuzu sciolto e mescola cuocendo ancora pochi secondi. L’acqua di cottura si addenserà grazie al kuzu.
A questo punto è pronto.
Questa ricetta è adatta come merenda o spuntino, ma anche come dolcetto dopo i pasti o come “rimedio” per la tensione, la fame nervosa e la voglia di dolci.
Si può mangiare calda, tiepida o a temperatura ambiente.
Se sei abituato ai dolci classici con lo zucchero raffinato, il sapore dolce naturale della mela potrebbe non bastare per soddisfarti. In questo caso puoi aggiungere poco malto di riso oppure dell’uvetta o delle prugne secche o della albicocche secche in cottura.
Se invece sei già abituato ai dolci naturali, è meglio evitare questi ingredienti, così da non caricare troppo di sapore dolce e di zuccheri semplici.
Non solo per l’autunno: la frutta con il kuzu va bene tutto l’anno. E se hai disturbi digestivi, reflusso o colite, è adatta anche in estate, per non mangiare la frutta cruda, che può peggiorare i sintomi perchè molto yin. In questo caso, in estate, puoi mangiare la frutta cotta con il kuzu a temperatura ambiente o un pochino fresca, così da poter godere del leggero effetto rinfrescante (di cui sentirai il bisogno quando fa caldo), senza indebolire il tubo digerente.
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12 Commento
Grazie mille, sei sempre di grande aiuto. Speriamo di vederci presto a Milano!!!
Ciao Dealma la mia piccola di nove mesi ha la febbre, secondo te posso usare questa ricetta senza aggiungere sale, malto e uvetta?Grazie
Ciao Alessandra, quando si tratta di bambini così piccoli cerco sempre di non “sbilanciarmi” troppo, anche perchè non sono un medico e tanto meno un pediatra. Posso dirti che il kuzu si usa anche sui bambini piccoli per abbassare la febbre. Le indicazioni che ho sempre trovato sui libri e che ho imparato a La sana gola, suggeriscono di usarlo abbinato al malto di riso. Non mi è ancora capitato di vederlo abbinato alla frutta per abbassare la febbre. Quindi non so darti una risposta certa. Ti direi invece di provare con la bevanda di kuzu e malto. La dose per un adulto è questa: 1 cucchiaino di kuzu da sciogliere in un bicchiere d’acqua. Si porta a bollore mescolando e si aggiunge 1 cucchiaino scarso di malto di riso. Dimezzerei le dosi. Considera però che la febbre è benefica se non è troppo alta. Di solito se non sale oltre i 39, la macrobiotica consiglia di non intervenire. Ma è sempre bene sentire il proprio medico! 🙂
Ottima la frutta con il kuzu!
Io a merenda gli aggiungo un cucchiaio di amasake….che bontà!!!!!!!!!!!
Se ne preparo un po di piu di questa frutta.. al momento di mangiarla il giorno dopo…meglio scaldarla?
O a temperatura ambiente (fuori frigo due orette …) va bene?
Grazie!!!
Ciao Olimpia, si puoi scaldarla il giorno dopo. L’unica “incognita” è il kuzu, che essendo un amido, si adednsa e il giorno dopo potrebbe non avere più quella consistenza piacevole di quando è appena cotto e ancora caldo. Sperimenta, magari con una piccola quantità. Fuori frigo due ore in questa stagione va benissimo. Certo che l’aggiunta dell’amasake è una genialata! Brava! 🙂
Ciao Dealma! Come al solito, proposte interessanti ed sfiziose!
Complimenti per il libro. L’ho già prese. Adesso ho comprato altri due da regalare aa due care amiche non macrobiotiche, non vegane ma in ogni caso molto attente con l’alimentzaione…
Buonafiornata!
Ciao Maritè, grazie! Sono felice che tu voglia coinvolgere le amiche! Brava! Diffondiamo l’alimentazione consapevole. 🙂
Grazie Dealma per questi preziosi consigli e le favolose ricette!
Volevo chiederti se il Kuzu si può mettere anche nelle vellutate!
Grazie ancora e buona giornata 🙂
ROBERTA
Ciao Roberta, certamente. Puoi usarlo anche in abbinamento alle verdure. 🙂
Si, hai ragione Dealma, il kuzu sempre a portata di mano poiché le sue proprietà sono realmente incredibili. Faccio spesso le mele cotte così e se si aggiunge il riso integrale, potrebbe essere un’ottima colazione al mattino.
Un abbraccio
Beatrice
Esatto! Brava Beatrice! 🙂
Grazie Dealma, questa ricetta cade giusto a fagiolo 😀
La proverò stasera con le pere!