Spesso mi sento chiedere “cosa sono i fagiolini?” Legumi o verdure?
I fagiolini, o cornetti, sono botanicamente dei legumi, nel senso che appartengono alla famiglia delle leguminose, ma essendo raccolti precocemente, quando il baccello è ancora immaturo e i fagioli all’interno sono appena abbozzati, possono essere considerati delle verdure, in quanto simili dal punto di vista nutrizionale.
Anche la macrobiotica li inserisce tra le verdure, da usare ogni tanto quando sono di stagione. I fagiolini sono ricchissimi di sali minerali e vitamine, in particolare la vitamina A. Sono ricchi di fibre, di proteine e poveri di calorie, insomma perfetti per l’estate.
Io li adoro abbinati con l’uvetta, ma mi piacciono moltissimo anche soltanto lessati e conditi con acidulato di umeboshi e gomasio.
Ingredienti
- 150 g di riso integrale
- 2-3 manciate di fagiolini
- 2 cucchiai di uvetta
- 1 porro
- 2 cucchiaia d’olio extravergine d’oliva
- 2 cucchiai di tamari
- sale marino integrale
Metti in ammollo il riso per una notte o una giornata, poi butta l’acqua e cuocilo con il doppio del volume di acqua e un pizzico di sale per circa 20-25 minuti, parzialmente coperto. A fine cottura lascialo riposare coperto per 10 minuti.
Affetta il porro e fallo appassire in padella con l’olio, un pizzico di sale e poca acqua. Volendo, puoi fare questa operazione senza olio, solo con sale e acqua.
Nel frattempo taglia i fagiolini a cilindretti e aggiungili in padella. Sala con lo shoyu o il tamrai e se serve aggiungi poca acqua e lascia cuocere 10 minuti circa.
Nel frattempo ammolla l’uvetta qualche minuto e quando è pronta strizzala e trasferiscila in padella.
Quando i fagiolini sono pronti aggiungi il riso lessato, mescola e servi a piacere caldo o a temperatura ambiente, guarnendo con una fogliolina di menta o del gomasio.
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19 Commento
Grazie! Semplice, veloce, …. e buono! Un modo un pochino diverso per gustare il riso integrale!
Buonissimo!!!!
🙂
Buonissimo! E semplice! Anche mio padre l’ha adorato (in genere cucinare per lui è davvero difficile, dato che preferisce cibi tradizionali e non vuole prodotti come tofu, seitan o tempeh che abbina alla mia scelta alimentare che ovviamente contesta ^^)
Bè se è piaciuto anche a lui allora è un successo!!!:)
Cara Dealma, da quando ho letto China Study ho rivoluzionato la mia alimentazione. Da allora è un continuo studio, sperimentazione e…divertimento! Quante scoperte, l’ultima è la macrobiotica, grazie al tuo sito, e anche se non la seguo assiduamente ho scoperto un nuovo modo di cucinare! Ogni giorno ormai è accompagnato da una zuppa di miso o brodino di alghe! Nel frattempo ora peso meno che ai tempi del liceo senza fare la fame e soprattutto ho più energia e gioia di vivere!
Questa ricetta è buonissima, ma che fatica con la mia famiglia 😉
Benvenuta Meli e grazie per aver condiviso la tue esperienza. Mi fa tanto piacere sapere che la macrobiotica ti sta regalando gioia di vivere. E’ un aspetto che molti non considerano e non si aspettano dal cibo, ma succede! 🙂 Non è facile con la famiglia, ci vuole tanto tempo…non mollare!
BUONISSIMO! !!!!
Come da ricetta!
Grazieee Dealma per tutto…
🙂
Ho tutto quello che mi serve per fare questo appetitoso piatto di riso. Messo a mollo il riso ora ora.
Grazie a te Dealma per tutti i tuoi consigli, sono un valido aiuto per chi cerca di migliorare in salute la propria alimentazione.
Grazie a te Chiara per il commento. Poi mi racconterai come è andata. 🙂
Quando ho letto il titolo mi è balzato alla mente il riso selvatico canadese come alternativa al riso integrale. Che ne pensi? Ho sempre condito i fagiolini con olio e aglio. Li proverò come suggerisci tu. L’acidulato di umeboshi mi ha conquistato. Grazie
Ciao Serenella, il riso selvatico è ottimo. Prova i fagiolini con l’umeboshi e poi raccontami. 🙂
Sperimentata proprio questa sera a cena con qualche variante, per smaltire roba in dispensa: ho usato il riso venere integrale, profumatissimo e ricchissimo di proprietà e nutrienti. Insaporito il condimento di cipolla e fagiolini con del tamari, che oltre a dare una sapidità contenuta, rende tutto più digeribile ed ho servito le porzioni con una spolverata lieve di dukkah. Risultato: un piatto bello, di un’ eleganza quasi nobile (anche l’occhio vuol la sua parte), profumato e davvero ottimo!
Ciao Margherita, mi fa piacere che vi sia piaciuto. La variante del riso venere è fantastica. Hai fatto bene ad aggiungere il tamari, in effetti ho dimenticato di inserirlo nella ricetta! Ora correggo. 🙂
Grazie mille! Li provo stasera.. Ci potresti dire anche a che cosa è utile questa ricetta in termini di “salute”? La mia conoscenza di macrobiotica è pressochè nulla ma ho letto che ogni ricetta ha “fini curativi”
Ciao Lara, mi fa piacere sapere che sei interessata all’aspetto curativo del cibo.
In termini di “salute”, l’aspetto più interessante di questa ricetta è sicuramente la presenza del riso integrale in chicco. Tutti i cereali integrali in chicco (quindi non in farina come la pasta o il cous cous) hanno numerosi effetti benefici. Innanzi tutto conservano intatte le qualità nutrizionali e non essendo stati privati delle fibre, come nel caso dei cereali raffinati, ci aiutano ad assorbire il glucosio lentamente, senza alzare bruscamente la glicemia. Da un punto di vista energetico, quello più “caro” alla macrobiotica, ci trasmettono un’energia di unità, di centratura, favorendo la concentrazione, la lucidità e la serenità mentale ed emotiva. Nello specifico, il riso (integrale) ha anche una speciale capacità di eliminazione, aiutandoci a liberarci di tossine e grassi. 🙂
Grazie mille per le mail e per tutte le idee che ci dai!!
Il tuo non è semplicemente un blog di cucina, ma un concreto aiuto per la nostra salute!!
Grazie Silvia, sono contenta. 🙂